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Murales Maradona, i venditori abusivi fanno retromarcia: "Chiediamo scusa"

Martedì a sequestrare centinaia di oggetti falsi sono stati gli agenti di polizia del Commissariato di Montecalvario, un mese fa il blitz fu della Guardia di Finanza.


RedazioneRedazioneTestata giornalistica

12/01/2023 09:42 - Altre notizie
Murales Maradona, i venditori abusivi fanno retromarcia: Chiediamo scusa

Dopo il doppio sequestro di prodotti falsi venduti sulla bancarella che si trova proprio al di sotto del murale dedicato a Diego Armando Maradona e che, dopo la sua morte, i titolari dell’attività abusiva chiedono alle istituzioni di trovare un modo per ricondurre il tutto nell’alveo della legalità. "Chiariremo tutto e chiediamo scusa se risulta qualche violazione/errore amministrativo, ma è ingiusto ingigantire il problema e creare polemiche intorno al murale di Maradona che va protetto e sviluppato per il suo enorme eco turistico e di sviluppo di queste strade abbandonate. Abbiamo il dovere, in sintonia con le istituzioni, di custodirlo ed organizzarlo nel miglior dei modi per accogliere tifosi e turisti che qui si radunano per fare preghiere e foto", si legge su Ilmattino.it.


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I gestori della bancarella dei Quartieri Spagnoli, difesi dagli avvocati Angelo e Sergio Pisani, provano a costruire un dialogo con Comune e Regione, ma i due Enti rispediscono - per restare al gergo calcistico - la palla al mittente. "Se non c’è legalità - spiegano da Palazzo San Giacomo - il Comune non se ne può occupare". Martedì a sequestrare centinaia di oggetti falsi sono stati gli agenti di polizia del Commissariato di Montecalvario, un mese fa il blitz fu della Guardia di Finanza. 


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Da un lato i titolari della bancarella riconoscono di aver violato la legge, dall’altra però fanno leva sull’incontrovertibile dato di fatto che quel murale, sorto ormai 30 anni fa per volere del quartiere, sia diventato un’attrazione turistica al pari delle mille altre bellezze della città. I venditori dicono quindi di voler dialogare con le istituzioni, avvocati e commercialisti per mettersi in regola con tutte le autorizzazioni amministrative senza creare confusioni.

Al momento, però, il Comune non ha ancora deciso come regolarsi con questa sorta di turismo “spontaneo” nato ai Quartieri Spagnoli nel nome di Diego. Per Palazzo San Giacomo finché si vende abusivamente e del materiale contraffatto non è possibile aprire alcun dialogo.


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