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El Pais: "L'essenza del calcio è nei bambini di Napoli che giocano per strada"

Un interessante articolo apparso su El Pais parla dell'importanza del calcio di strada: "Le ginocchia dei giocatori portano tutte le cicatrici dell'asfalto".


RedazioneRedazioneTestata giornalistica

10/01/2023 10:56 - Rassegna stampa
El Pais: L'essenza del calcio è nei bambini di Napoli che giocano per strada

Le dichiarazioni di Carlo Ancelotti sulle condizioni del campo del Cacereño, club di Segunda División spagnola battuto dal Real Madrid in coppa solo per 1-0, hanno fatto molto discutere: "Non si può giocare su un campo del genere. Per me, questo non è calcio, è un altro sport". La scrittrice Lucìa Taboada ne ha parlato in un articolo su El Pais: "Se giocare su un campo in cattive condizioni non è calcio, il calcio verrebbe automaticamente invalidato come sport. Maradona sarebbe, in tal caso, il miglior giocatore di uno sport sconosciuto della storia. Nel 1984, Maradona andò a partecipare a una partita di beneficenza ad Acerra, un piccolo paese a sud-ovest di Napoli, per raccogliere fondi per l’operazione di un bambino. Lo ha fatto senza il consenso della sua società, che temeva un infortunio dovuto allo stato dell’erba, o beh, qualunque cosa fosse. Il fatiscente Stadio Comunale di Acerra era un completo pantano. Nelle foto di quella partita si vede Maradona con il fango fino al petto, come se fosse appena uscito dal Sei Nazioni. Certo, Diego aveva giocato in condizioni molto peggiori. Nella sua nativa Villa Fiorito, il sole trasformava i campi in polvere e la pioggia in fango. I bambini scalciavano la polvere e respiravano ghiaia mentre i nonni guardavano dalle loro sedie”.


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Poi si legge ancora: “Un paio di mesi fa ero a Napoli in gita quando, passeggiando, è successo un fotogramma di Paolo Sorrentino, più che una scena. Davanti alla Chiesa del Gesù Nuovo alcuni bambini hanno preso a calci un pallone e lo hanno inseguito da un lato all’altro della piazza. Non c’era quasi nessuna illuminazione dai lampioni, quindi i bambini giocavano praticamente con il riflesso della Luna. Erano le otto di sera. Lo so perché le campane della chiesa hanno cominciato a suonare. Il prete è apparso in piazza, si è acceso una sigaretta e ha cominciato a incoraggiare i bambini. A Napoli, città con pochissimi spazi verdi, le ginocchia dei giocatori portano tutte le cicatrici dell’asfalto”.


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