Corbo: "Le 7 incognite nel Napoli. Zielinski e Lozano, che fatica"
Antonio Corbo analizza l'attuale situazione del Napoli evidenziando sette incognite tutt'ora presenti nel club azzurro.

Il Napoli ha deciso di iniziare un nuovo corso puntando su Rudi Garcia, ma ci sono ancora tante incognite da chiarire. Ne parla Antonio Corbo nel suo editoriale per Repubblica, ecco uno stralcio del pezzo: "A che punto è il Napoli? È un cantiere aperto, ma sta meglio di molti club. Ricomincia da una squadra delineata. Non mancano le incognite. Sono almeno sette. Ma De Laurentiis arriva con la quasi totale fiducia del pubblico alla più bizzarra roulette degli ultimi anni. E con il tifo organizzato pacificato e soddisfatto".
"1) Sarà interessante per Rudi Garcia visionare le partite senza Osimhen. L’ha fatto? Senza l’ultimo capocannoniere italiano da 26 gol, adorabile nella sua travolgente e magari scriteriata irruenza, Spalletti ha trovato un’alternativa tattica fortunata. Ripensandoci, è stata la base dello scudetto. perché ha consentito una partenza bruciante con un assetto tattico molto diverso. Parlano i numeri. Senza il biondo nigeriano il Napoli ha giocato 10 partite. Otto vittorie e due sconfitte, entrambe con il Milan, nel mesto finale di stagione, quando tutta la squadra era in avaria. Lo 0-4 al Maradona e l’1-0 a Milano nell’andata dei quarti di Champions. Nei giorni 2 e 13 aprile, il mese nero di Spalletti, con De Laurentiis furibondo, lesione fatale nei rapporti con l’allenatore, incappato per il secondo anno nella stessa flessione. L’anno prima infatti un punto su 9 in tre partite che portarono il Napoli a scendere al terzo posto dopo la prima fantastica cavalcata. Esclusi questi due incidenti di percorso, nelle altre otto partite senza Osimhen il Napoli ha segnato 24 gol, media 2,4 a gara. Memorabili il 6-1 all’Ajax in trasferta, il doppio 3-0 ai Rangers, il 4-1 alla Cremonese in campionato. Quella stessa Cremonese che escluse il Napoli dalla Coppa Italia, un mancato trofeo che sveglia rimorsi.
2) Se i numeri raccontano questo, anche il gioco accredita il Napoli sceso in campo senza Osimhen. Spalletti ha espresso in quelle partite il miglior Napoli della stagione. Con triangoli bassi in cadenzata inesorabile progressione. Fasce laterali in catene azionate da Di Lorenzo a destra e Mario Rui a sinistra, al centro una sinfonia diretta da Lobotka. Delle 24 reti, 10 di Raspadori e Simeone. Trascurati purtroppo nella seconda parte dell’anno. Il confronto non raccomanda affatto la scelta di un Napoli sull’altro, ma certifica ricchezza e varietà di soluzioni che Spalletti e Giuntoli lasciano in eredità a Garcia e al comitato tecnico reggente.
3) De Laurentiis lo presiede ad interim. L’amministratore Andrea Chiavelli, economista ferrato sui bilanci e contratti, fabbro di severe clausole. I talent Micheli e Mantovani, con fertile web-archivio. Il neo direttore sportivo Antonio Sinicropi, aspetto mediterraneo con barba nera compagno di Valentina De Laurentiis abile designer di abbigliamento sportivo e marketing, Giuseppe Pompilio, ex vice di Giuntoli. Un rispettabile quintetto ma rari ricordi di mercato dal vivo. Di quelli che hanno ispirato scudetti, libri e leggende. Questa è una delle sette incognite.
4) Un altro interrogativo. Se da un giorno all’altro, arriva l’offerta irrinunciabile per Osimhen c’è un sostituto pronto e affidabile? Bisogna cercarlo. Per dare una alternativa a Kvara-Raspadori o Kvara-Simeone. Nelle memorie di Giuntoli c’è traccia di una relazione di mercato sul non facile ma possibile ingaggio di Lukaku. Ancora ieri ha cercato il gigante belga per la Juve. Proposta lasciata cadere a Napoli e ripresa a Torino. Per replicare quella strategia d’assalto in verticale veloce e per il peso in area.
5) La porta è da chiudere. Dietro Meret c’è il vuoto. Non esercitato il riscatto di Gollini, forse solo rinviato. Terzo dalla Primavera, ma c’è un portiere in una squadra che non ha affatto brillato?
6) Zielinski e Lozano, la voglia di cederli (contratto in scadenza) è mitigata da calcoli complessi, offerte incongrue, qualche pretesa dei due. Che fatica.
7) Micheli e Mantovani hanno in archivio per sostituire Kim un paio di nomi. Due ventiseienni. Robin Le Normand (trattato l’anno scorso) è un calciatore francese naturalizzato spagnolo, difensore della Real Sociedad e della nazionale spagnola. Maximilian William Kilman inglese di origini ucraine, del Wolverhampton. Il primo gran fisico e buona intelligenza, il secondo eccelle in velocità di intervento. Per motivi di geopolitica commerciale piace Itakura giapponese, Borussia Mönchengladbach. Annunciato con un “quasi fatta”, descritto poi come un mistero. Napoli fermo, da capire. Sono in tanti. Forse in troppi. Al centro di un mercato povero, lento o pazzo".
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