Ranieri dice no alla Nazionale, Pistocchi: "Conosce bene una frase di Trapattoni"
Maurizio Pistocchi, giornalista sportivo, ha commentato su X la scelta di Claudio Ranieri che ha rifiutato la panchina dell'Italia.

Sono giorni davvero caldi nel nostro paese, non solo dal punto di vista meteorologico. Dopo la decisione di Claudio Ranieri di dire no alla proposta avuta di allenare l'Italia, è arrivata la lunga analisi di Maurizio Pistocchi su X: "Sento dire da sempre che l’allenatore della Nazionale deve essere prima di tutto un selezionatore, visto che non ci sono i tempi per allenare. Questo è vero solo in parte: prima delle grandi competizioni, l’allenatore ha un mese per impostare la squadra e darle una identità".
"C’è però un presupposto fondamentale: bisogna che ci sia una rosa di giocatori convocabili, tra i quali poter scegliere i più adatti. Oggi, tra i giocatori di Serie A sapete quale è la percentuale dei convocabili in Nazionale? 30% : in pratica su circa 500 giocatori, 350 sono stranieri, solo 150 italiani. Nel 2006, solo 20 anni fa, le percentuali erano capovolte 70 % italiani, 30% stranieri. Potrebbero bastare? Forse, se questi calciatori fossero di qualità".
"Ma così non è, e la colpa principale è della FIGC, che non ha saputo impostare un rinnovamento del sistema calcio che era necessario già dal 2010, quando la Nazionale venne eliminata dai Mondiali dalla Slovacchia, come fece la Germania dopo il disastroso europeo del 2000. Invece chi chiedeva un approccio differente non venne ascoltato e da allora in poi, 15 anni di disastri, con la sola eccezione degli Europei 2021, vinti ai rigori grazie a Donnarumma".
"Poi ci sono le colpe dei club, la gestione della formazione, le storture di un sistema che non privilegia la qualità. Insomma, l’allenatore della Nazionale c’entra poco o niente, come ha detto Antonio Cabrini al Corriere. Questo è il contesto, questo è il calcio italiano. E in questo contesto, cosa può fare il selezionatore, perché è dí questo che stiamo parlando? Meditate gente meditate: Ranieri che è molto intelligente, ha già detto NO, perché sa bene che “l’allenatore della Nazionale è un condannato a morte che non conosce la data dell’esecuzione (cit. Trapattoni)" ha concluso Pistocchi.






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