Forgione: "Il Napoli prima della Ferrari, chiarisco il dubbio a De Laurentiis"
Lo scrittore e giornalista Angelo Forgione ha chiarito il dubbio che attanaglia il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiiis.

Aurelio De Laurentiis, nel corso della presentazione del film-scudetto "AG4IN", ha accennato nuovamente alla possibilità di riproporre, in vista dei 100 anni del Napoli, l'antico simbolo del club azzurro e di Napoli, il Corsiero del Sole, cioè il cavallo sfrenato che tanto ricorda il cavallino rampante della Ferrari.
Il patron ha affermato: "C'è questa bellissima storia che ormai è diventata quasi una leggenda. È nato prima il cavallo di Enzo Ferrari oppure è nato il nostro dopo quello di Francesco Baracca?". Angelo Forgione, scrittore, ha risposto a tale domanda: "Chiarisco (nuovamente) il dubbio al Presidente: Enzo Ferrari adottò il cavallino rampante nel 1932, sei anni dopo la data del 1926, allorché Giorgio Ascarelli fece una scelta identitaria ufficializzando come stemma azzurro il Corsiero del Sole, simbolo di Napoli e del suo regno dal XIII secolo. Dunque, arriva prima il cavallo del Napoli".
"Qualcuno dirà che il cavallo rampante scelto da Enzo Ferrari nel 1932 riprendeva proprio lo stemma riportato sulla fusoliera dell'aeroplano di Francesco Baracca al tempo della Prima guerra mondiale, quindi antecedente alla fondazione del Napoli. Vero, ma il Corsiero del Sole era simbolo di Napoli dal 1253, ovvero della conquista della città da parte di Corrado IV di Hohenstaufen, figlio di Federico II. E comunque il mitico aviatore romagnolo aveva fatto dipingere quel cavallo (su fondo bianco) in onore del suo reggimento di cavalleria. Era un cavaliere, e i puledri da lui abilmente montati erano di razza reale di Persano, cioè napoletani; quella specie, ridotta a pochissimi esemplari dal Ministero della Guerra dei Savoia dopo l’Unità d’Italia in quanto simbolo della dinastia napoletana, era stata ripresa opportunisticamente intorno al 1900 dallo stesso ministero, resosi conto del grande errore commesso. Le originali doti di resistenza e agilità della ribattezzata Razza Governativa di Persano erano tornate utili per le esigenze militari ma anche sportive, e avrebbero fruttato medaglie alle Olimpiadi negli anni Sessanta con i fratelli Raimondo e Piero D’Inzeo. Il famoso “cavallino rampante” di Baracca, quello che oggi è il marchio di maggior valore al mondo, sarebbe di fatto un superbo cavallo “borbonico”, sia pure mai dichiarato tale dal Baracca", ha sottolineato Forgione.







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