De Zerbi: "Ero al Sassuolo, morì Diego Armando Maradona. Sapete cosa ho fatto?"
Nel podcast Supernova Roberto De Zerbi ha raccontato alcuni retroscena sulla sua carriera da allenatore.

Intervistato in esclusiva da Alessandro Cattelan nel podcast Supernova, Roberto De Zerbi ha ammesso di parlare tanto con i suoi calciatori: "Se si aprono sì. Poi dipende da carattere a carattere. Con Mason Greenwood, ad esempio, credo di averci parlato due volte sole nella stagione".
"In quelle occasioni lui si è aperto e mi ha fatto capire che oltre quella maschera c'è una persona molto sensibile e ho capito che per gestirlo dovevo parlare col padre, persona spettacolare. Se uno non mi da aperture, invece, non lo obbligo a parlare. Il calcio, alla fine, è uguale ovunque e a qualunque livello. Cambiano le pressioni, i soldi e le aspettative. Ad un certo livello dietro ad ogni giocatore c'è un'azienda, ma anche una persona con la quale confrontarsi" ha proseguito il tecnico del Marsiglia.
"A Sassuolo quando morì Maradona facemmo una riunione su di lui, per raccontare chi era stato e non solo come giocatore. Ma anche e soprattutto come persona. Lo stesso è accaduto quando è morto il Papa: eravamo a Roma e mi piaceva come persona. Così ho cercato di trasmettere quello che io avevo percepito di quell'uomo. Dentro lo spogliatoio cerco sempre di essere senza veli: dico quello che mi passa per la testa. Ai tempi delle superiori avevo un grande professore d'Italiano a Brescia che a volte fermava il programma delle lezioni per parlarci di ciò che accadeva in quel momento nel mondo. Questo modo di fare mi è sempre rimasto impresso" ha concluso De Zerbi.






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