Napoli, a Parma metrica PPDA da record. Ma expected goals bassissimo
Il Napoli sta faticando in questo finale di campionato, la gara di Parma ha messo in luce alcune carenze della squadra azzurra. Vi mostriamo alcuni dati e grafici.

Il Napoli anche a Parma, a dispetto della necessità di vincere la gara per ipotecare il titolo, ha lasciato una preoccupante sensazione di impotenza. Una sensazione di certo non nuova in questa stagione, la stessa, per intenderci, lasciata in altre gare ampiamente alla portata dei partenopei: a Empoli, a Como, a Venezia, a Monza e a tratti anche a Lecce, gara decisa da una prodezza balistica su calcio franco di Raspadori. L'impressione, confermata anche da alcuni dati, è che al Napoli non sia certo la volontà a difettare, sì che si è a pochi metri da un traguardo straordinario ed inimmaginabile alla vigilia della stagione. Tuttavia, al netto dei guai fisici di interpreti importanti come Buongiorno, Neres e Lobotka e della cessione sanguinosa di Kvaratskhelia, ciò che sembra difettare agli azzurri è lo smalto, la condizione di forma di molti uomini, alcuni dei quali fondamentali nello scacchiere di Conte. Di qui quella impressione di “vorrei, ma non posso” che ne ricaviamo e che, come spesso accade, viene certificata anche dal punto di vista della analisi da un parametro che spesso citiamo per misurare l’approccio alle gare di una squadra.
Parliamo della metrica PPDA (Passes Per Defensive Action), che è un indicatore utilizzato nell'analisi tattica per misurare l'intensità del pressing di una squadra. Si calcola come il rapporto tra il numero di passaggi concessi alla squadra avversaria nella propria metà campo e il numero di azioni difensive effettuate (contrasti, intercetti, anticipi e falli). Un valore PPDA basso indica un pressing aggressivo ed efficace, poiché la squadra avversaria ha meno tempo e spazio per costruire il gioco prima di subire un'azione difensiva. Al contrario, un PPDA alto suggerisce un atteggiamento più attendista, con la squadra che permette agli avversari di effettuare più passaggi prima di intervenire.
Ebbene, nel campionato italiano la regina in questa metrica è il Bologna di Vincenzo Italiano con un valore medio di 7,60. Il Napoli in questa graduatoria figura al nono posto con 11,78. Dunque, questo valore certifica un atteggiamento non eccessivamente votato alla riconquista immediata, ma nemmeno troppo attendista da parte degli azzurri. Tuttavia, nella gara di Parma il Napoli ha mostrato un valore record pari a 4,81, contro un Parma che invece ha fatto registrare un 20,41 che certifica la volontà pienamente attendista dei ducali.
La grafica riassume alcune metriche che ci aiutano ulteriormente a comprendere la volontà di andarsi a prendere la partita, ma al tempo stesso la incapacità di essere pericolosi. Un possesso palla 72% che ha portato soltanto a sette conclusioni verso la porta di Suzuki, solo due delle quali nello specchio della porta (una su calcio di punizione), e a un valore di expected goals di 0,38, tra i più bassi fatti registrare in stagione dagli uomini di Conte. Anche il valore percentuale dei possessi recuperati nell’ultima trequarti di campo pari al 4,5%, combinata alla percentuale di duelli vinti pari solo al 46% contro il 54% del Parma, conferma che i partenopei mancano in questa fase della stagione dello smalto necessario per andare a fare male all’avversario.
Nonostante però i segnali che arrivano non siano dei migliori, Opta Predict, modello previsionale sviluppato da Opta per stimare i risultati delle competizioni calcistiche, utilizzando dati storici, statistiche avanzate e simulazioni per prevedere l'esito di partite e campionati, accredita il Napoli in maniera significativa per la vittoria del titolo come mostriamo in grafica.
In un quadro del genere emerge, a novanta minuti dalla meta, con uno stadio che sarà gremito in ogni ordine di posti e che ha fatto registrare il numero record di richieste di biglietti pari a 500.000 vale a dire la capienza di 10 Stadi Maradona, la necessità di fare leva quasi esclusivamente sulla forza emotiva, sul carattere e sulla determinazione che di certo non mancherà agli azzurri, per gettare il cuore oltre l’ostacolo e entrare nella storia della città e di questo sport.





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