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Il Parma di Chivu, alla scoperta dei gialloblù. Difesa solida e verticalità

Il Parma di Chivu è notevolmente mutato rispetto a quello allenato da Fabio Pecchia. L'analisi tattica della compagine ducale.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

17/05/2025 10:35 - Campionato
Il Parma di Chivu, alla scoperta dei gialloblù. Difesa solida e verticalità

Prossimo ostico ostacolo per il Napoli sulla via che porta al titolo, il Parma di Cristian Chivu, ex interista Doc pronto allo sgambetto e specialista contro le grandi, al Tardini vittoria con Bologna e Juventus e pari contro l’Inter. Proviamo a scoprire insieme le principali novità introdotte dal tecnico rumeno e le differenze di approccio e di rendimento rispetto alla vecchia guida tecnica.


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DA PECCHIA A CHIVU, COME CAMBIA IL PARMA. Prima dell’esonero, il Parma di Fabio Pecchia aveva avuto un rendimento deludente, raccogliendo solo 20 punti in 25 giornate. La squadra si trovava al terzultimo posto con un bilancio di 4 vittorie, 8 pareggi e 13 sconfitte, con 30 reti realizzate e ben 45 subite, penultima difesa della Lega, meglio solo del Verona. La decisione di esonerare Pecchia dunque, dopo una serie di risultati negativi, tra cui quattro sconfitte consecutive contro Roma, Cagliari, Lecce e Milan, si era resa necessaria nonostante un buon inizio di stagione. 


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PRINCIPALI ACCORGIMENTI TATTICI

Chivu ha adottato un 4-3-3 più equilibrato, con un focus maggiore sulla fase difensiva. Il suo stile di gioco ricorda quello di Gian Piero Gasperini, con una forte attenzione alla transizione e alla verticalità. Tuttavia, a differenza di Gasperini, Chivu non utilizza una difesa a tre, preferendo una linea più tradizionale. Il nuovo tecnico ha subito cercato di sistemare la difesa, adottando un approccio più prudente rispetto al passato con la squadra che tende a difendere con più uomini e sfruttare la velocità degli attaccanti per ripartire rapidamente. Tuttavia, il gioco è ancora un po' grezzo, con margini di miglioramento. Le principali differenze tra Chivu e Pecchia al Parma riguardano l'approccio tattico e la gestione della squadra. Chivu, puntando su una difesa più solida, con i terzini che si allargano e le ali che arretrano per formare una linea difensiva più compatta, ha subito ricavato un risultato positivo in termini di gol subiti rispetto alla gestione di Pecchia e soprattutto mostrato un saldo nel differenziale tra expected goals creati e subiti molto migliore della precedente gestione tecnica, come vediamo dalla grafica apposita in cui l’area rossa diminuisce di dimensioni in maniera anche visivamente consistente. Abbiamo indicato con la freccia gialla il momento dell’arrivo del tecnico rumeno sulla panchina dei ducali.

Lavagna Parma 1

La squadra cambia completamente volto in fase di non possesso, con le due ali che si abbassano sulla linea dei centrocampisti e con il centrocampista centrale ancora più basso a ridosso dei due centrali di difesa. Quando la squadra avversaria supera la linea di centrocampo, le due ali formano addirittura una linea a 6 con i 4 difensori molto stretta per ostacolare la costruzione del gioco sui lati esterni del campo, andando quindi a formare un 6-1-2-1. La filosofia di gioco rimane quella di recuperare il pallone e ripartire velocemente per andare in porta, tramite passaggi diretti o lanci lunghi. Inoltre Chivu ha optato per un baricentro più basso, sfruttando le ripartenze veloci degli esterni, mentre Pecchia cercava di mantenere il possesso e giocare con più qualità. Anche in materia di pressing qualche cambiamento si è rilevato e sotto la guida di Chivu è divenuto un pressing selettivo e mirato. In sostanza la squadra non adotta un pressing alto costante, ma sceglie i momenti giusti per aggredire l’avversario e recuperare palla. Chivu ha lavorato per migliorare la pressione a centrocampo, con i mediani che chiudono le linee di passaggio e gli esterni che rientrano rapidamente per aiutare la fase difensiva. Inoltre, il Parma sfrutta il pressing situazionale, aumentando l’intensità quando l’avversario è in difficoltà o commette errori tecnici. Questo approccio permette di mantenere una buona organizzazione difensiva senza esporsi troppo.

Dal punto di vista tattico potremmo riassumere così le principali novità:

Difesa più compatta: Chivu ha lavorato per rendere la squadra più solida difensivamente, abbassando il baricentro e sfruttando una linea difensiva più stretta.

Costruzione dal basso: Il portiere Suzuki gioca un ruolo chiave nella fase di impostazione, preferendo costruire dal lato destro o cercare direttamente la punta con lanci lunghi.

Modulo 4-3-3: Chivu ha adottato il 4-3-3, un sistema che esalta le qualità degli esterni offensivi e garantisce maggiore copertura alla difesa.

Ripartenze veloci: La squadra sfrutta la velocità degli attaccanti per colpire in transizione, piuttosto che cercare il possesso prolungato.

Maggiore filtro a centrocampo: Il centrocampo a tre offre più equilibrio e protezione alla squadra, con giocatori come Bernabé e Sohm che contribuiscono alla manovra offensiva.

I RISULTATI DELLA NUOVA GESTIONE

Dal punto di vista dei risultati, Chivu ha ottenuto più punti nelle prime sei partite rispetto a Pecchia contro gli stessi avversari. Anche la manovra offensiva è cambiata: Chivu ha valorizzato il gioco sulla catena di sinistra, con l'avanzamento di Valeri, mentre Pecchia aveva un'impostazione più equilibrata e meno asimmetrica. Ma il cambio di allenatore ha avuto un impatto positivo anche sul morale della squadra. Dopo un periodo difficile sotto la guida di Pecchia, l'arrivo di Chivu ha portato una ventata di energia e fiducia. La squadra ha mostrato maggiore compattezza e determinazione, con risultati che hanno contribuito a risollevare l'ambiente. Il nuovo tecnico ha enfatizzato la comunicazione diretta con i giocatori, trasmettendo entusiasmo e voglia di riscatto. Inoltre, la vittoria nel derby contro il Bologna e il pareggio in rimonta con il Torino hanno dato ulteriore slancio alla squadra, dimostrando che il gruppo stava reagendo bene al nuovo corso.

Grafica Parma Chivu

ANALISI “SWOT”

PUNTI DI FORZA

Giocatori in grado di attuare ripartenze rapide e ordinate

I movimenti di tutta la squadra sono coesi, nonostante il cambio allenatore sembrano aver una impronta tattica ben marcata almeno in fase di non possesso

I movimenti dei due centrocampisti sono fondamentali per la riuscita del gioco, sono loro infatti che muovendosi in sincronia coordinano i movimenti di tutta la squadra

Bonny è sicuramente un punto di forza per la sua imprevedibilità, forza fisica e velocità di inserimento nei cross

La grande densità dentro la propria area di rigore rende difficile la conclusione tramite cross e in generale il tiro pulito nello specchio della porta.

PUNTI DI DEBOLEZZA

Con l’infortunio di Bernabé il Parma perde forse l’unico palleggiatore nella rosa, l’uscita palla al piede, infatti, risulterà quasi sempre inefficace e prevedibile

Suzuki quest’anno è stato complice dei 56 goal subiti dal Parma anche a causa delle sue uscite, spesso indecise e non pulitissime. La decisione 

di riempire l’area per difendersi dai cross forse dipende anche dalla sfiducia nelle sue uscite.

Il posizionamento dei giocatori sulle linee per far sì di ripartire velocemente può essere un punto di debolezza in transizione difensiva, in quanto spesso i giocatori del Parma vanno in raddoppio di marcatura se la palla è vicino alla propria area, questo crea quei pochi spazi attaccabili che concede il Parma.

Grafica Swot Parma


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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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