Alla scoperta della Fiorentina, le due identità distinte della squadra viola
Alla scoperta della Fiorentina di Stefano Pioli, analizzano i prossimi avversari del Napoli. Tattica, numeri e sistemi di gioco dei Viola.

La nuova Fiorentina di Stefano Pioli sta prendendo rapidamente forma in quello che rappresenta un progetto tattico ambizioso e articolato. Il tecnico emiliano, spalleggiato dallo staff tecnico viola, ha costruito una rosa versatile, capace di presentarsi con due identità distinte ma complementari: una configurazione più spregiudicata in fase offensiva e una soluzione più ragionata nel controllo del gioco. Ma entriamo nello specifico e scopriamo meglio la nuova Fiorentina che attende i campioni d’Italia per il suo esordio stagionale casalingo in campionato dopo quello vittorioso in Conference.
Le due identità della Fiorentina
Il primo volto della squadra viola punta tutto sulla spettacolarità dell'attacco. A prescindere dal sistema di gioco dichiarato, che può prevedere un trequartista a supporto di due punte, o due trequartisti con una sola punta, il reparto offensivo viola può contare su interpreti di livello. Non solo infatti Daniele Pradè è riuscito a trattenere a Firenze Moise Kean, ma ha dotato l’attacco di due arieti della forza di Dzeko e Piccoli, che insieme a Kouamè, Fazzini e Gudmundsson, rendono l’attacco viola tra i meglio assortiti della Lega. A prescindere dalla coppia di attacco che potrebbe essere Kean-Piccoli, piuttosto che Kean-Dzeko, entrambi tandem devastanti per peso specifico e capacità realizzativa, Gudmundsson, atteso ad una stagione di riscatto dopo l’ultima annata trascorsa tra infortuni e vicissitudini varie che ne hanno condizionato negativamente il rendimento, funge da collante creativo tra mediana e zona gol. Al talento islandese Pioli ha dato libertà di movimento per inventare calcio e servire assist ai compagni di reparto.
Una seconda anima tattica privilegia invece la solidità del centrocampo. Il neo acquisto Nicolussi Caviglia è chiamato ad assumere le redini della manovra in cabina di regia, permettendo a Fagioli di esprimersi con maggiore libertà nel ruolo di mezzala. In questa configurazione, l'attacco si snellisce con Gudmundsson che arretra il raggio d'azione per supportare una sola punta, che può essere Kean per la fisicità o Dzeko per l'esperienza e la classe, con Piccoli eventuale subentrante al posto di uno dei due.
SISTEMA DIFENSIVO
Il sistema difensivo rimane invariato in entrambe le soluzioni: Comuzzo, Pongracic e Ranieri compongono il terzetto arretrato, protetti sulle corsie esterne da Dodo e Gosens, con Lamptey e Parisi pronti a subentrare quando necessario, non trascurando la presenza in rosa di quel Niccolò Fortini rientrato a Firenze dopo il prestito alla Juve Stabia, tra le fila della quale ha mostrato un rendimento davvero straordinario anche in considerazione della giovane età – si tratta infatti, ricordiamo, di un 2006 -.
LINEA MEDIANA
La mediana rappresenta il cuore pulsante di questa Fiorentina. L’ormai maturo Mandragora garantisce sostanza e recupero palla, il nuovo acquisto Sohm e Nicolussi Caviglia portano dinamismo, geometrie e inserimenti, mentre Fagioli, Ndour, Sabiri e gli altri centrocampisti offrono caratteristiche differenti per ogni tipo di partita.
L'ambizione di Pioli , nonché suo marchio di fabbrica, è evidente: costruire una squadra imprevedibile per gli avversari, capace di cambiare registro senza perdere efficacia. Dal Viola Park il messaggio chiaro che arriva è che questa Fiorentina vuole stupire, alternando pragmatismo e spettacolo a seconda delle circostanze della gara.
SISTEMI DI GIOCO
Il sistema di gioco principale e strategico si configura in un 1-3-5-2 tuttavia mutevole e fluido, dettato dal contesto tattico e suggerito dalla conformazione attuale della rosa, ricca di centrocampisti e esterni fluidi. Il blocco difensivo è composto da un terzetto di centrali (Comuzzo, Pongracic, Ranieri), con alternative come Viti o Marí pronte a subentrare. Nel centrocampo a cinque, le fasce vedono Dodò e Gosens come esterni ormai consolidati; in mezzo, il trio Fazzini (mezzala), Fagioli o Nicolussi Caviglia (regista) e Mandragora (box-to-box) garantisce equilibrio e dinamismo, con elementi come Sohm e Ndour che possono coprire diverse posizioni tra mediana e trequarti. In attacco le possibilità di assortimento non cambiano con Kean supportato da Gudmundsson, oppure da Piccoli, con l’esperto Dzeko pronto a essere utilizzato in alternativa o in supporto. In questo sistema di gioco, che presumibilmente verrà adottato contro il Napoli, attenzione alla codifica “da quinto a quinto”, con esterni come Dodò e soprattutto Gosens molto abili nell’andare a chiudere l’azione iniziata sul lato opposto e conclusa con un traversone verso il secondo palo per l’esterno opposto accorrente, come mostriamo in grafica.
La flessibilità tattica consente ai viola una versione alternativa con sistema 1-3-4-1-2, Gudmundsson sarebbe libero di inventare alle spalle della coppia Dzeko–Kean piuttosto che Piccoli- Kean. Tuttavia il tentativo di schierare un tridente Dzeko–Kean–Gudmundsson ha mostrato alcuni limiti, principalmente nella mancata coesione e sofferenza nella pressione alta. Più utilizzata e solida è parsa la versione 1-3-4-2-1, con Kean supportato da Gudmundsson e da uno tra Ndour e Fazzini. Qualunque sia il sistema di gioco utilizzato la costante è che in fase di costruzione Pioli enfatizza il possesso palla e un gioco propositivo, con costruzioni dal basso affidate anche all’attività del portiere De Gea.
CONCLUSIONI
Le prime gare di stagione sono per noi analisti le più ardue da preparare. Questo perché, ovviamente, il campione di dati da poter analizzare e le dinamiche evolutive di numeri e metriche sono ancora troppo giovani nella sequenza e non permettono dunque di individuare mode, medie e tendenze significative. Ecco perché al momento ci limitiamo a tratteggiare un profilo più generale dell’avversario degli azzurri. Possiamo certamente affermare che l’impostazione tattica della Fiorentina di Stefano Pioli si fonda sul 1-3-5-2 come anima strategica, supportata da una buona dose di fluidità nei moduli (1-3-4-1-2, 1-3-4-2-1) per adattarsi all’avversario e alla fase della stagione. Il centrocampo appare ben strutturato, e l’attacco promette gol e imprevedibilità. Le amichevoli estive e le prime uscite ufficiali hanno evidenziato una squadra compatta in difesa e ancora in evoluzione nella fase offensiva.







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