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L'efficienza del "modello Napoli" e la gestione sanitaria targata Canonico

L'analisi di Imperatore Consulting sui bilanci delle big di Serie A dimostra che il Napoli ha costruito il modello più efficiente di gestione sanitaria, con costi inferiori e risultati superiori.


Vincenzo ImperatoreVincenzo ImperatoreAnalista finanziario e giornalista

12/09/2025 10:18 - Altre notizie
L'efficienza del modello Napoli e la gestione sanitaria targata Canonico

Quando si parla del Napoli come modello gestionale efficiente, il pensiero corre sempre ai soliti — e meritevoli — protagonisti: Aurelio De Laurentiis, che ha risollevato la società dalle macerie del fallimento; l’amministratore delegato Andrea Chiavelli, oggi considerato il vero “figlio” manageriale del presidente; il direttore sportivo, l’allenatore e, negli ultimi anni, i responsabili dell’area marketing che hanno dato respiro internazionale al brand azzurro. C’è però un aspetto che raramente entra nel dibattito pubblico: la gestione sanitaria. Eppure, anche qui il Napoli rappresenta un unicum in Serie A per efficienza, continuità e risultati. Un nome su tutti: Dott. Raffaele Canonico, responsabile sanitario del club dal 6 settembre 2004, giorno della rinascita azzurra sotto De Laurentiis. Da allora è l’unico, insieme a Chiavelli, a far parte dell’organico sin dalle origini del nuovo corso.


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I costi sanitari dei club di Serie A

Prima di entrare nei numeri, è necessario un caveat metodologico. I bilanci delle società calcistiche non scorporano in modo uniforme le spese sanitarie. Napoli e Milan distinguono in maniera chiara i “costi per tesserati”, che includono assistenza sanitaria, e i “costi per attività sportiva”, che comprendono compensi a medici, fisioterapisti e consulenti. Juventus e Inter invece riportano soltanto voci ristrette, come “sanitarie e riabilitative” o “spese sanitarie”, che non riflettono la totalità dei costi dell’area medica. Per rendere il confronto possibile, è stato quindi necessario stimare i costi complessivi di Juve e Inter applicando coefficienti di proporzionalità derivati da Napoli e Milan. Questo rende i dati comparabili, ma non perfettamente omogenei.


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I dati degli ultimi quattro esercizi mostrano chiaramente la differenza di approccio tra le grandi del calcio italiano. Il Napoli spende stabilmente circa 1,7 milioni di euro l’anno, con una “stima centrale” — cioè una proiezione calcolata applicando la stessa incidenza storica dei costi sanitari ai bilanci più recenti, non più scorporati — che porta a 2,6 milioni nel 2023/24. A fronte di questo investimento contenuto, i risultati sono stati di livello: continuità dello staff, riduzione degli infortuni e rapidità nei recuperi. Il Milan, con spese che oscillano tra i 6 e i 7 milioni a stagione, testimonia come un livello di investimento elevato non equivalga automaticamente a efficienza, ossia alla capacità di trasformare le risorse economiche in benefici tangibili per la squadra. La Juventus è passata dai 5–6 milioni stimati del 2020/21 a meno di 2 milioni nel 2023/24, una riduzione che ha inciso negativamente sulla stabilità del reparto sanitario, spesso al centro di critiche per la gestione degli infortuni. L’Inter spende su livelli comparabili a quelli del Napoli, ma senza la stessa coerenza organizzativa e la stessa affidabilità nel tempo. In questo contesto, il Napoli rappresenta un caso unico: con un budget ridotto, ha ottenuto risultati pari o superiori a club che hanno speso molto di più, dimostrando che efficienza significa non quanto si spende, ma come si investono le risorse disponibili.

La gestione virtuosa di Canonico

La differenza fondamentale risiede nella figura di Raffaele Canonico. Dal 2004 è alla guida del reparto sanitario azzurro, costruendo un sistema in cui continuità, rigore organizzativo e fiducia interna hanno generato benefici costanti. La riduzione degli infortuni muscolari, i tempi di recupero programmati e il clima di fiducia con i calciatori sono stati elementi distintivi di una gestione che ha trasformato la stabilità in un vantaggio competitivo.

Nel racconto del Napoli come paradigma di gestione virtuosa, il nome di Raffaele Canonico merita di emergere accanto a quello dei dirigenti e degli allenatori. La sua presenza ininterrotta dal 2004 e i risultati conseguiti con uno dei budget più bassi tra le big del calcio italiano mostrano come l’efficienza sanitaria sia parte integrante del “modello Napoli”: un sistema che, con risorse limitate, ha garantito livelli di performance paragonabili — se non superiori — a quelli dei concorrenti, dimostrandosi uno dei pilastri nascosti ma decisivi del successo azzurro.

grafico spesa sanitarie Serie A


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Vincenzo ImperatoreVincenzo Imperatore
Laureato in Economia e Commercio, ha lavorato 22 anni come manager di un istituto di credito. Dal 2012 è un libero professionista, saggista, scrittore e giornalista pubblicista. Collabora con importanti testate.

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