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Perché il Napoli potrà fare mercato (anche) in futuro. Le altre dovranno restare ferme

Il mercato invernale è terminato, il Napoli è stato tra le società più attive. Il vento sta cambiando e il rispetto delle regole di Fair Play Finanziario non è più una pagliacciata.


Vincenzo ImperatoreVincenzo ImperatoreAnalista finanziario e giornalista

01/02/2024 20:49 - Calciomercato
Perché il Napoli potrà fare mercato (anche) in futuro. Le altre dovranno restare ferme

Tutti si chiedono perché il Napoli sia tra le poche, se non l’unica, società top del nostro campionato a investire nel mercato invernale molte più risorse delle altre squadre di serie A. Perché il vento sta cambiando e il rispetto delle regole di Fair Play Finanziario, anche locali, non è più una pagliacciata. Cerco di spiegarlo nella maniera più semplice possibile. Per monitorare i club di serie A, la FIGC obbliga le società di calcio a rispettare i seguenti parametri/indicatori:


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1) Indicatore di liquidità = Attività Correnti (AC)/Passività correnti (PC)

Si tratta di un indice che misura l’equilibrio finanziario di breve periodo, cioè la capacità o incapacità della società di calcio di avere la liquidità (denaro) necessaria per rispettare i pagamenti previsti nei 12 mesi successivi. Questo indice, per la stagione in corso, deve essere almeno superiore a 0,6 mentre per le stagioni 2024-2025 e 2025-2026 la soglia minima sarà 0,7 e 0,8.

In caso di mancato rispetto della misura minima dell’indicatore di liquidità, le società di calcio non possono fare calciomercato a meno che, unica eccezione, nel caso in cui il parametro non sia rispettato, il pagamento dei nuovi acquisti sia “coperto” dagli incassi (eventualmente anche “anticipati” da società di factoring) che deriveranno dalle corrispondenti cessioni.

2) Indicatore di indebitamento = [Debiti – Attività Correnti] (D)/Ricavi (R)

Si tratta di un indicatore che consente di misurare la situazione in cui versa un'azienda in rapporto ai propri debiti. In particolare ci dice in che misura % il capitale di terzi (al netto dei crediti e dei soldi in cassa) contribuisce a finanziare il volume di attività dell’azienda, espresso dai ricavi di vendita. Questo indice, per la stagione in corso, deve essere inferiore a 1,2. In caso di mancato rispetto della misura dell’indicatore di indebitamento, per quella società la soglia minima dell’indicatore di liquidità (quello di cui al punto 1) da rispettare sarà incrementata del 25% (da 0,6 a 0,75).

3) Indicatore di Costo del Lavoro Allargato (CLA) = [Costo del Personale + Ammortamenti] (CLA)/Ricavi (R)

Si tratta di un indicatore finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro sui ricavi del Club. Questo indice, per la stagione in corso, deve essere inferiore a 0,8 mentre dalla stagione 2025-2026 la soglia si riduce 0,7. In caso di mancato rispetto della misura dell’indicatore di indebitamento e dell’indicatore di Costo del lavoro Allargato, per quella società la soglia minima dell’indicatore di liquidità (quello di cui al punto 1) da rispettare sarà incrementata del 50% (da 0,6 a 0,9).

In sintesi sono previste conseguenze soltanto in caso di mancato raggiungimento della soglia prevista per l’indice di liquidità (quello di cui al punto 1) che addirittura diventa ancora più selettivo se gli altri due indici non sono rispettati.

E in ogni caso, qualora ci sia lo sforamento di tutti i parametri puo’ sempre intervenire la proprietà per immettere capitale fresco nella società. Al riguardo non ripetiamo quanto già detto in merito al rapporto proporzionale tra la ricchezza della famiglia De Laurentiis e quella delle famiglie o fondi proprietarie delle altre società. Vi basta rileggere quanto già scritto qualche settimana fa su questa rubrica. 

Ora per rendere agevole la lettura di questi maledetti numeri, abbiamo predisposto, sulla base delle evidenze a nostra disposizione, una tabella di confronto tra Napoli, Juventus, Inter e Milan che può essere interpretata in base cromatica dal rosso fuoco (pericolo) al verde scuro (sicurezza).

Forse ora capirete la risposta alla domanda iniziale e probabilmente anche gli scenari futuri.

Alla prossima


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Vincenzo ImperatoreVincenzo Imperatore
Laureato in Economia e Commercio, ha lavorato 22 anni come manager di un istituto di credito. Dal 2012 è un libero professionista, saggista, scrittore e giornalista pubblicista. Collabora con importanti testate.

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