Ziliani: "È il giallo dell'estate italiana. Per Moggi sarebbe stato un gioco da ragazzi"
In un post su X il giornalista sportivo Paolo Ziliani ha parlato di una trattativa calda di mercato.

Paolo Ziliani non si risparmia mai nelle sue riflessioni sui social. Il giornalista sportivo de Il Fatto Quotidiano ha colto così l'occasione per fare una lunga disamina sulla questione Lookman all'Inter su X: "Per Moggi sarebbe stato un gioco da ragazzi: come lo fu portare alla Juventus Ibrahimovic e Cannavaro facendo il "gioco" con giocatori e procuratori. La somiglianza del caso Lookman col caso Jashari, altro giocatore salito sull'Aventino e che ha consentito al Milan un lieve risparmio sul suo prezzo d'acquisto. È il giallo dell’estate (calcistica): Lookman andrà all’Inter oppure no? Gli attori protagonisti sono noti".
"Come tutti i thriller che si rispettino, anche il giallo Lookman ha i suoi rituali da rispettare (anche se di rispetto di etica e di regolamenti anche qui se ne vede poco): l’ultimo, tutt’ora in corso, prevede che il calciatore conteso rompa i ponti col club d’appartenenza, non si presenti alla ripresa della preparazione e salga sull’Aventino in segno di protesta, estrema e plateale, contro quelli che ritiene essere i suoi “carcerieri”.
"La stessa cosa successa proprio a Bergamo un anno fa con Koopmeiners che la Juventus voleva a tutti i costi ma non alla cifra (60 milioni) chiesta dall’Atalanta; l’olandese cercò così di forzare la mano al proprio club, rifiutò di tornare ad allenarsi, mandò un certificato medico attestante il suo stato di “depressione”, ma tutto questo allora non bastò: perché Koop alla fine alla Juventus andò, ma Madama dovette sborsare fino all’ultimo centesimo i soldi chiesti dal club nerazzurro. Solo in seguito si sarebbe scoperto che l’assassino era stato l’Atalanta. La società Juventus e i tifosi della Juventus ne sanno qualcosa" ha aggiunto Ziliani.
"Andrà così anche con Lookman? Come si dice in questi casi, chi vivrà vedrà. Di certo, questo caso che sta infiammando l’estate del pallone sarebbe stato pane per i denti di dirigenti (e procuratori) di una volta: quelli con pelo sullo stomaco lungo così, cinici e spietati come solo Luciano Moggi e la buonanima di Mino Raiola sapevano essere" ha concluso il giornalista ex Mediaset.






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