Giù le mani da Meret
Critiche ingenerose nei confronti di Alex Meret dopo la prestazione di Anfield Road. Angelo Forgione ne parla nel suo editoriale per AreaNapoli.it.

È ripartito il tiro al bersaglio. Meret considerato da qualcuno il colpevole dell'immeritata sconfitta di Liverpool. Eppure, a ben vedere, il portiere non ha le principali responsabilità sui due gol in fotocopia dei Reds. Anzi, è l'unico minimamente reattivo nelle due azioni in cui anche il fin lì impeccabile e sontuoso Kim si è rilassato, lasciandosi sovrastare prima da Darwin Núñez e poi da Van Dijk. Il traguardo quasi raggiunto e, forse, i cambi hanno dato la sensazione agli Azzurri che la contesa fosse ormai finita, e invece il Liverpool, con il Napoli già con la testa a Bergamo, ha continuato a spingere e a cercare fortemente la parziale rivincita sulla scoppola dell'andata.
Meret colpevole principale no. Fa bene a non uscire su quei due traversoni "a uscire". Incerto, vero, sul primo gol nella misura in cui ha provato a tenere una palla schiacciatagli in faccia, e si ritrova a doversi ripetere con miglior sorte al culmine di una partita in cui ha salvato su Thiago Alcantara e Salah in fuorigioco.
Sparare sul portiere, riprendendo un vecchio cliché, non aiuta affatto. Ci si ricordi che il ragazzo, fin qui, ha fatto un solo mezzo errore solo nel secondo gol del Bologna al Maradona, senza conseguenze sulla classifica di Serie A, ed è stato piuttosto determinante contro il Milan al Meazza, l'unico match in cui il Napoli è stato messo in forte difficoltà dall'avversario. Se oggi gli Azzurri distanziano di 6 punti i Rossoneri è anche grazie a lui. L'accanimento che gli si riserva oggi accende una pericolosa spia sull'intero Napoli, sul quale sono pronte e piovere critiche ai primi veri intoppi.
Per evitare che si verifichino, la squadra tutta deve semmai capire che essere belli e forti comporta la necessità di stare sul pezzo fino al fischio finale, soprattutto in Champions, dove si paga a caro prezzo ogni incertezza. È questa la lezione da trarre dalla prima sconfitta di stagione. Innocua, se non ci si fa del male da soli puntando il dito contro il capro espiatorio Meret.





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