Caccia serrata a chi guarda le partite col "pezzotto", c'è una trappola
L'obiettivo è quello della deterrenza: segnalare e multare i clienti di oggi serve a scoraggiare quelli di domani.

Il 18 dicembre a Napoli è stata smantellata una delle più grandi reti in Italia per lo streaming illegale. Oltre 6.000 clienti che guardavano partite e film da una IpTV con abbonamenti che si aggiravano sui 10 euro al mese. Sembra che l’offerta prevedesse anche la possibilità di pagare direttamente 80 euro all’anno.
Quale giro d’affari? Dai primi accertamenti - scrive FanPage - parliamo di 850.000 euro in 4 anni di attività. Il dato interessante ora riguarda i clienti. L’intenzione infatti è quella di multarli. Una scelta che segue una strategia portata avanti negli ultimi anni dalla Guardia di Finanza e da AgCom che punta non solo a smantellare le organizzazioni ma anche a punire i clienti. Di fatto l’obiettivo è quello della deterrenza. Segnalare e multare i clienti di oggi serve a scoraggiare quelli di domani.
L’ultimo scenario è ai limiti del machiavellico. Non è confermato ma secondo le indiscrezioni riportate dal quotidiano La Repubblica sembra che la Guardia di Finanza ora stia testando un nuovo sistema per scovare i clienti che intendono guardare partite in streaming in modo illegale. La trappola prevede una rete di finti siti di streaming, piattaforme online che offrono qualsiasi tipo di contenuto in cambio di una registrazione con dati personali e carta di credito.
Non è chiaro se solo manifestare l’interesse per questi siti basti per essere multati, scenario difficile. Probabile che le informazioni lasciate, magari mail non collegate al vero nome del clienti, vengano poi usate per tracciare gli utenti sui veri siti di streaming illegale. In ogni caso non ci sono dati sui risultati di questa operazione.
In questa lotta all’ultimo pezzotto forse la notizia più interessante riguarda quello che è successo tra Dazn e la procura di Catania. Dopo un’inchiesta che ha scoperchiato la “più vasta organizzazione criminale dedita alla pirateria audiovisiva” sembra che la piattaforma dedicato allo sport in streaming sia intenzionata a chiedere ai magistrati che hanno condotto le indagini l’elenco degli utenti.
Non è chiaro come poi Dazn abbia intenzione di muoversi contro di loro. Da quello che è emerso, l’intenzione dovrebbe essere quella di muoversi verso una denuncia, in modo tale da costringerli a pagare la multa secondo le misure definite a settembre da AgCom. Come ha confermato a Fanpage.it il commissario AgCom Massimiliano Capitanio infatti basta aver visto anche solo una partita per incorrere in una multa: "La multa scatta per chi guarda in modo consapevole o inconsapevole una partita trasmessa da una piattaforma illegale". Le multe vanno dai 150 ai 5.000 euro.
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