Scotto: "Conte e la scelta del modulo: niente rivoluzione, chiesti tre rinforzi. Dentro Caprile-Folorunsho"
Giovanni Scotto, giornalista, ha parlato del nuovo Napoli di Antonio Conte, nel suo editoriale pubblicato sulle pagine del quotidiano Il Roma.

Giovanni Scotto, giornalista, ha parlato del nuovo di Antonio Conte, raccontando la scelta del modulo e le richieste di mercato, nel suo editoriale pubblicato sulle colonne del quotidiano Il Roma: "Il presidente Aurelio De Laurentiis ha parlato ancora una volta di 'rivoluzione'. Lo ha fatto anche nel comunicato di ieri, quando ha presentato Antonio Conte. Viene spontaneo pensare a una rivoluzione tecnica, con tanti cambiamenti tra i giocatori. Può essere, ma nella mente del nuovo allenatore la rivoluzione dovrà essere soprattutto nella testa. Conte vuole una mentalità diversa, improntata solo sulla vittoria e sul dare tutto, a partire dagli allenamenti".
Ha, inoltre, evidenziato: "Punterà dritto alla conquista della Coppa Italia (che sarà pure il primo impegno ufficiale, con subito gara da dentro o fuori) e al ritorno in Champions League. Conte, a quanto pare, non pensa a una rivoluzione nella rosa: l’assenza delle coppe europee alleggerisce il lavoro sul mercato. Non servirà una rosa profonda per fare turnover, perché non ce ne sarà bisogno. Il lavoro si concentrerà su 13-14 titolari, sfruttando poi la rosa attuale, già ampia. Da capire chi andrà via, ma gli innesti dai prestiti saranno già tanti e di qualità: dentro Caprile, Folorunsho e Gaetano, solo per citare i più importanti".
"Conte avrebbe chiesto 'solo' tre rinforzi: un difensore bravo sia con la difesa a tre che a quattro. Un centrocampista di qualità per sostituire Zielinski, e ovviamente l’eventuale erede di Osimhen. Per il resto l’allenatore vuole lavorare con chi c’è già, salvo i prestiti che andranno via, come Gollini, Dendoncker e Traoré. La settimana tipo permetterà a Conte di lavorare sui meccanismi e cementare il gruppo e la coesione. Dal punto di vista tattico è ancora presto per sbilanciarsi, ma non bisogna escludere che l’allenatore pugliese possa cominciare a lavorare con la difesa a quattro. La conferma di Di Lorenzo (da lui richiesta, così come quella di Kvaratskhelia) sarebbe lo spunto per provare nelle prime settimane di lavoro un 4-2-3-1, modulo che Conte riterrebbe ideale con la rosa attuale".
"Solo un esperimento, non certo il modulo che potrebbe utilizzare ufficialmente. Ma la difesa a quattro permetterebbe a Conte di lavorare in continuità, perché è innegabile che le cose migliori il Napoli le ha fatto vedere con questo schieramento. La difesa a tre, con un 3-5-2 o un 3-4-3 sono le immediate alternative. Difficilmente si vedrà un Napoli 'camaleontico', Conte preferisce seguire un solco preciso. Dopo l’addio al Tottenham ha parlato di come la difesa a quattro poteva essere funzionale: lo fece in un’intervista con il giornalista del Daily Telegraph Matt Law. 'Conte - ha rivelato poi il cronista - mi ha mostrato un nuovo assetto tattico che vorrebbe testare quando tornerà in panchina, formato da una difesa a quattro, ma ha insistito sul fatto che la difesa a tre utilizzata in Inghilterra, tra Chelsea e Tottenham, non è stata negativa'".
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