Virenque: "Pantani mi fece un affronto personale. Ci rimasi molto male, mi vendicai..."
In un'intervista l'ex ciclista Richard Virenque ha ricordato il rapporto avuto con l'indimenticato Marco Pantani.

Richard Virenque è stato uno dei ciclisti francesi più forti degli ultimi trenta anni ma non è riuscito a coronare il sogno di vincere il Tour de France. In un'intervista a Marca, l'ex corridore della Festina si è dato qualche spiegazione: "La giustizia mi ha individuato, si è concentrata su di me. Il giudice che si è occupato del mio caso, Gilbert, è stato condannato anni dopo per corruzione".
"Quel giudice è finito in prigione! Questo dice tutto. È stata una caccia alle streghe. Una macchinazione politica per attaccare l’entourage di Chirac. E io, come suo simbolo nello sport, ne ho pagato il prezzo. Dopo tutta quella pressione, mi hanno ricattato. Mi hanno detto che se avessi parlato, se avessi confessato, tutto sarebbe andato meglio. E così ho fatto. E poi, anche se non sono stato condannato, mi hanno sospeso per un anno. Mi hanno tolto un Tour de France. Nel frattempo, altri compagni di squadra, risultati positivi al test, hanno ricevuto tre mesi. Tre. Io, che non sono risultato positivo, ne ho ricevuto uno intero. È giusto?" ha proseguito Virenque.
Poi sul rapporto con Marco Pantani con la famosa tappa di Courchevel nel 1997: "Il giorno prima, vicino alla vetta, Pantani mi ha lasciato andare, e mi ha fatto davvero male. L’ho preso come un affronto personale. Così il giorno dopo, a Courchevel, siamo partiti dalla prima salita a tutto gas con tutta la squadra. Era una questione di orgoglio. Volevo vendicarmi di Marco… e ci siamo riusciti. Quel giorno gli abbiamo preso sei minuti”.





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