Vergara: "Ho pensato di smettere. Conte un vincente. Ho legato con due azzurri"
Il talentuoso calciatore di proprietà del Napoli, Antonio Vergara, attraverso l'intervista odierna ha evidenziato le sue emozioni per l'esordio in Serie A.

Il calciatore del Napoli, Antonio Vergara, prodotto del vivaio del club azzurro, è intervenuto ai microfoni di Radio CRC, emittente partner della società partenopea, per parlare della sua avventura con la prima squadra allenata da mister Antonio Conte.
Ecco le emozioni dell'esordio: "Esordire con questa maglia è stata per me un'emozione unica. Immagino che qualsiasi ragazzo abbia come sogno di giocare per la propria squadra. Inoltre, esordire nello stadio dove ho giocato per 2 anni (nello Stadio di Reggio Emilia visto che in passato era in prestito alla Reggiana, dove ha esordito con il Napoli contro il Sassuolo alla prima di campionato, ndr.) e dove mi sono rotto il crociato ha rappresentato una soddisfazione ancora maggiore. Significa che si può ripartire da dove si è caduti. Momenti che ricordo del settore giovanile? L'azione in cui mi procuro il rigore del 3-2 contro la Fiorentina e sicuramente la salvezza miracolosa con la Primavera. Ho avuto un po' di difficoltà ad arrivare fino a qui".
"Da bambino ero minuto, ero 1 metro e 40, non giocavo quasi mai: per me è stata dura, tante volte ho pensato di smettere. Sono felice ora di aver raggiunto questi primi obiettivi, ma non è stato facile. Per questo consiglio a chi magari sta iniziando il percorso come me dal settore giovanile di non mollare mai. Anche quando non ci credi più, bisogna trovare qualcosa per continuare a lavorare. Alcuni dei miei compagni attuali già li conoscevo, perché facevamo i ritiri insieme e mi allenavo qualche volta con loro. Mi sto trovando benissimo anche con i nuovi: sono molto legato a Lorenzo Lucca e a Buongiorno".
Conte? "È un vincente. Allenarsi con lui ed apprendere anche solo il suo modo di fare e di vivere la gara è un'esperienza incredibile. Dai miei compagni di reparto posso solo imparare. C'è De Bruyne, che ha giocato per anni al City, Frank, Scott, Lobo: sto facendo la scuola da loro, sono seduto al banco e imparo. Mi piace giocare più avanzato, però dentro al campo. Mi piace avere la libertà di andare a destra e a sinistra, piuttosto che avere i piedi sulla linea. Ma ovviamente sono a disposizione del mister: anche in porta, anche come terzino".
Prime due partite? "Era importante ripartire da dove avevamo interrotto, soprattutto se sei campione d'Italia. Dovevamo dimostrare di poter portare questo scudetto e così stiamo facendo in questo avvio di stagione. La maglia azzurra per me è una seconda pelle. Giocare con questi colori significa casa".
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