Sacchi: "La mia favorita per lo Scudetto. Lukaku? Anche io persi Van Basten"
Lunga e interessante intervista ad Arrigo Sacchi alla Gazzetta dello Sport. "Voglio che le squadre mi stupiscano, che siano coraggiose".

Il campionato di Serie A è pronto a prendere il via. Arrigo Sacchi si è raccontato in una lunga e appassionata intervista a La Gazzetta dello Sport. Dalla griglia di partenza per lo scudetto, che vede un duello tra Napoli e Inter, alle incognite di Milan e Juventus, fino a un appello accorato per un calcio più coraggioso e propositivo.
Le parole di Sacchi: "Favorita per lo Scudetto? Io dico che il Napoli è ancora un gradino sopra le altre, poi viene l’Inter. Cone ha perso Lukaku? Verissimo, perché Lukaku è un centravanti che fa muovere tutta la squadra, e poi ha personalità e carisma. Però io ricordo che il mio Milan, al primo anno, vinse lo scudetto nonostante l’infortunio di Van Basten che rimase fuori per quasi tutta la stagione. Ciò significa che il gioco può fare la differenza, e Conte è un allenatore che il gioco alle sue squadre lo sa dare. Inoltre, quest’anno può contare su un certo De Bruyne, campione assoluto".
Poi ha riferito: "Inter più indietro? Penso di sì, per una serie di motivi. Innanzitutto le batoste della passata stagione, cioè la mancata vittoria in campionato e la brutta sconfitta in finale di Champions League, devono essere assorbite. Sono momenti che non si cancellano in un amen. E poi è stata cambiata guida tecnica, da Simone Inzaghi a Chivu. Bisognerà dare al nuovo allenatore il tempo per costruire il suo progetto".
"Il nuovo Milan di Allegri? L’ho seguito nel precampionato. La cosa che mi è piaciuta maggiormente è che ha saputo ricompattare l’ambiente dopo le turbolenze della scorsa stagione. Allegri è bravissimo a gestire il gruppo. Sono arrivati nuovi elementi che devono integrarsi. Penso che il principio base su cui si reggerà la squadra sarà la forza della difesa e la rapidità del contropiede. Con gente come Leao e Pulisic bisogna fare così. E poi i rossoneri non avranno le coppe, un gran bel vantaggio come ha dimostrato il Napoli nella passata stagione".
Poi ancora: "Cosa chiedo al nuovo torneo? Una sola cosa: bellezza. Voglio che le squadre mi stupiscano, che siano coraggiose, che vadano all’attacco sempre, che siano organizzate, che facciano pressing come si fa nel resto d’Europa. Possibile che noi italiani siamo sempre in ultima fila quando ci sono delle novità? Il mio Milan, il pressing, lo faceva alla fine degli anni Ottanta: ne è passato di tempo, ma non vedo in giro squadre che applichino i nostri principi. E non mi si dica che c’erano Gullit, Van Basten, Rijkaard e Baresi, perché potrei dire che adesso i grandi giocatori non mancano. Il problema è farli muovere secondo un disegno chiaro e, possibilmente, divertente".





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