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Moggi: "Lookman? Servono squalifiche pesanti". Poi cita Raspadori e Inzaghi

"A questo punto è lecito domandarsi a cosa servano gli accordi di lunga scadenza", ha scritto l'ex dirigente sulle pagine di Libero.


Luca CirilloLuca CirilloGiornalista

17/08/2025 18:06 - Interviste
Moggi: Lookman? Servono squalifiche pesanti. Poi cita Raspadori e Inzaghi

Luciano Moggi, ex dirigente del calcio italiano che in passato ha lavorato per Torino, Napoli e Juventus, nel suo consueto editoriale su Libero ha fatto le carte al prossimo campionato di Serie A. Queste le sue parole: "Riparte il campionato che una volta era considerato il più bello del mondo".


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"Il nostro calcio sta attraversando un periodo di confusione gestionale. Non ci sono più regole - ha spiegato - iniziano a mancare le idee oltre ai soldi. Ad esempio non si capisce più se a comandare siano le società o i propri dipendenti, i giocatori che, quando fa loro comodo, non rispettano i contratti. Alcuni giocatori per farsi vendere anzitempo a una squadra di loro gradimento non rispondono magari alle convocazioni dei club, presentando anche dei certificati medici, se occorre. È stato il caso di Koopmeiners l’anno scorso, è il caso di Lookman quest’anno. E non sono esenti neanche gli allenatori, si veda Inzaghi, che dopo la finale di Champions ha improvvisamente lasciato l’Inter, attirato dai dollari dell’Arabia Saudita. O prima ancora si veda Mancini, che aveva addirittura appiedato la Nazionale italiana.


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"A questo punto è lecito domandarsi a cosa servano gli accordi di lunga scadenza. Per porre un freno a questo fenomeno basterebbe prevedere squalifiche pesanti per chi non rispetta i contratti. Le solite multe non bastano, perché vengono facilmente ammortizzate. Tra l’altro le partenze recenti di Leoni, destinazione Liverpool, e Raspadori, passato all’Atletico Madrid, dovrebbero suggerire che i giovani italiani cercano sempre più di evadere all’estero. Lì evidentemente sono richiesti e hanno possibilità di giocare da titolari, mentre da noi si sentono parcheggiati. Quindi un altro problema da risolvere dovrebbe essere quello di imporre finalmente un numero massimo di stranieri in campo, come era stato fatto nel passato: una regola che non andrebbe a intaccare la libera circolazione, ma eviterebbe che le squadre si presentino nelle competizioni con dieci o anche undici stranieri tra i titolari", ha concluso.


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Luca CirilloLuca Cirillo
Giornalista dal 2010, ha lavorato per Il Roma. Da vicedirettore ed inviato di giornali online, ha seguito il Napoli in giro per l'Europa. È autore e conduttore di programmi su Radio Amore e collabora con alcune riviste.

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