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Koulibaly: "Jorginho mi mancava, mi assillava da marzo per trasferirmi al Chelsea"

L'ex difensore del Napoli ha parlato ai microfoni ufficiali del Chelsea dove ha svelato alcuni dettagli della sua trattativa per il passaggio nei blues.


RedazioneRedazioneTestata giornalistica

06/09/2022 16:02 - Interviste
Koulibaly: Jorginho mi mancava, mi assillava da marzo per trasferirmi al Chelsea

Kalidou Koulibaly, ex centrale del Napoli e attuale difensore del Chelsea, ha rilasciato un'intervista al sito ufficiale dei Blues, nella quale ha parlato del suo rapporto con Jorginho: "Mi assilla da giugno, o forse marzo, spammandomi messaggi, implorandomi di unirmi al club. Ha contribuito a far sì che avvenisse. Ho avuto molte conversazioni con lui e con Edou (Mendy, ndr) ed entrambi hanno avuto grandi cose da dire sulla squadra, sul club e sui suoi tifosi. Non so se se lo ricorda, ma prima che lasciasse il Napoli gli avevo promesso che un giorno avremmo giocato di nuovo insieme".


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L'ex azzurro ha poi aggiunto: "Sicuramente è stato uno dei motivi per cui ho preso questa decisione. Sapere che mi sarei riunito con i miei fratelli e avrei avuto un'altra possibilità di giocare, allenarmi e ridere di nuovo insieme mi ha sicuramente aiutato. A giugno, in cuor mio, avevo già deciso che volevo unirmi a loro. Mi ero già tenuto aggiornato con la squadra, in particolare con Jorginho e Mendy e, quando li ho visti vincere la Champions, ho sentito che stavo entrando nella squadra giusta al momento giusto. Quando sono atterrato a Londra ho capito che stavo facendo la cosa giusta".


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L'addio di Jorginho al Napoli: "Quando se ne è andato mi è mancato molto perché stavamo sempre insieme, le nostre famiglie erano sempre insieme. All'inizio faceva un po' male quando io entravo nello spogliatoio e lui non c'era. Fortunatamente siamo rimasti in contatto regolarmente. Eravamo inseparabili e mi è mancato molto. Quando arrivò tutti dicevano che era lì grazie a Sarri, ma oggi non vedo un ragazzo, vedo un uomo, una persona che è cresciuta molto tecnicamente e si è costruita dal nulla. Sono così orgoglioso di lui quando penso alla differenza tra il ragazzo che ha lasciato il Napoli e il giocatore che è oggi. Le persone che dicevano che era qui grazie a Sarri non hanno capito niente e oggi si è guadagnato il loro rispetto, questo mi rende orgoglioso".


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