Conte smorza gli entusiasmi: "De Bruyne a parte, il mercato non modifica l'11 del Napoli"
"Chi ha fatto le coppe l'anno scorso ha una base di 20-22 giocatori già assimilata, noi no, continuiamo questa ricostruzione", ha spiegato il mister.

Nella conferenza stampa di fine ritiro, Antonio Conte, tecnico del Napoli, ha avuto modo di fare il punto sul calciomercato a dieci giorni dall'inizio del nuovo campionato di Serie A in cui la squadra azzurra scenderà in campo per difendere il titolo di campione d'Italia.
Queste le sue parole: "Il bilancio è molto semplice da fare, al di là di questa sessione, noi nel giro di un anno dal mio arrivo abbiamo preso 13 giocatori, venduti 7 tra cui top player come Osimhen, Kvaratskhelia, Raspadori, poi Simeone, Caprile e Gaetano al Cagliari, Natan riscattato dal Betis per non dimenticare nessuno, e sono entrati in 13, abbiamo rinnovato il prestito di Lindstrom e Cajuste, presi 2 anni fa, nuovi prestiti di giocatori che hanno vinto il campionato come Ngonge e Rafa Marin".
"Questi sono i fatti, quando parlo di tutto sto movimento significa che siamo un club che continua la famosa ricostruzione. Non tutti i club che puntano ad essere competitivi o che hanno vinto lo Scudetto, possono creare tutto questo movimento. Noi continuiamo ad essere in ricostruzione, abbiamo vinto lo Scudetto ma non a ciclo finito, ma dopo il primo anno, in maniera straordinaria, incredibile, merito dei ragazzi, ma è stato un qualcosa di straordinario dopo solo il primo anno e l'ho detto precedentemente, lo siamo ancora, ora serve il secondo step prima del terzo. Alla presentazione dissi che sarò contento se avrò dato stabilità tecnica, calcistica, perché finanziaria già c'è, per tenere il Napoli competitivo con le big e stiamo facendo questo.
"Chi ha fatto le coppe l'anno scorso ha una base di 20-22 giocatori già assimilata, noi no, continuiamo questa ricostruzione per completare e bisogna sapere che quando metti dentro tanti giocatori non tutte le ciambelle escono col buco, altrimenti saremmo tutti fenomeni. Pure il discorso sul mercato, stiamo facendo le cose perbene, rispettando sempre lo stile Napoli perché non faremo mai il passo più lungo della gamba e siamo orgogliosi di costruire qualcosa per dare stabilità al Napoli per tanto tempo, per competere, poi ne vince sempre una sola, non significa che le altre falliscono. Stiamo prendendo giocatori per il presente ma soprattutto per il futuro perché arrivano giocatori che non stravolgeranno l'11 iniziale, ma stanno implementando la rosa per darci una mano ed in futuro per essere i titolari. Beukema in futuro sarà il nuovo Rrahmani, ha quelle caratteristiche, è un soldato, Lucca dall'Udinese, lavorerà guardando Lukaku che ha fatto 300 gol in carriera, ma non è un calciatore finito. Marianucci sarà per anni il centrale del Napoli, ma ha 21 anni e viene dall'Empoli. E' giusto chiarirlo, prendere uno pronto come De Bruyne è una cosa, ma è un acquisto diverso dagli altri. Dovremo completare la rosa per necessità, non per capriccio mio o del presidente".
"Abbiamo provato a fare le cose perbene, siamo contenti, diamo tempo a questi ragazzi, ci sono calciatori come Lang che viene dal calcio olandese, metodologia diversa totalmente, nuovo paese, ha bisogno di ambientarsi, ha qualità e l'abbiamo preso per delle qualità specifiche ma bisogna avere pazienza. Altrimenti se non vuoi avere pazienza... il Psg ha preso Kvara 70 milioni, pronto, messo dentro, questa è la differenza tra chi prende giocatori per accrescere e chi cerca di prendere giocatori per l'11 iniziale. Oggi la nostra necessità è completare la rosa, se prendi 13 nuovi, 7 via, capisci che non ci sono fondamenta, ma le stiamo creando", ha concluso.
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