Logo AreaNapoli.it

"Buffon era la mia riserva, poi mi sono distrutto con le sostanze". Il retroscena

Il retroscena di un calciatore che era considerato una promessa del calcio europeo, ma ha dovuto combattere con la depressione e una vita fatta di sregolatezze.


Lorenzo VallettaLorenzo VallettaGiornalista

21/02/2025 17:34 - Interviste
Buffon era la mia riserva, poi mi sono distrutto con le sostanze. Il retroscena

È riuscito a crearsi una nuova vita dopo la squalifica per la positività alla cocaina che fermò la sua carriera per 8 anni nel 2007. Allora era al Cosenza, l'ultima avventura da calciatore, il culmine di una parabola che sembrava proiettarlo tra i migliori portieri al mondo. Adesso lavora come preparatore dei portieri nelle giovanili del Prato, la città che è riuscita a restituirgli la serenità dopo anni travagliati e due squalifiche.


PUBBLICITÀ

"Ho avuto la possibilità di fare un provino a Napoli. Avevo 14 anni e mezzo, ero un ragazzo introverso, venivo dal paesino e lì mi hanno svezzato sono partito da solo con i miei bagagli e tanti sogni", racconta Angelo Pagotto, ex portiere, ai microfoni di Le Iene. Da quel momento, è passato nelle grandi squadre della Serie A come la Sampdoria di Mancini, Mihajlovic e Seedorf e anche il Milan che lo ha acquistato nell'estate del 1996, quando era giovanissimo ma già all'apice della sua carriera.


PUBBLICITÀ

In quell'anno vinse gli Europei Under 21 da titolare e Gianluigi Buffon era stato convocato come suo vice: "Quell'estate lì andammo in Spagna a fare le finali e vincemmo una partita incredibile. Lì è stato l'apice della mia carriera perché vince ai rigori per un portiere è il massimo. In panchina c'era Gigi Buffon ma lui era un po' più piccolo, ancora tuttora mi dice che è l'unico Eropeo che ha vinto e l'ha vinto con me, restando in panchina".

Poi racconta della sua avventura al Milan, di come guadagnava tanto ma non riusciva a gestirli: "I soldi mi hanno un po' fatto uscire fuori di testa. Spendevo 30-40 milioni al mese, ho sperperato il mondo con gli amici perché mi sentivo forte, talmente forte che gli ha fatto perdere il contatto con la realtà. Ero sempre in via Monte Napoleone a spendere soldi tra negozi e ristoranti, poi ogni tanto si andava anche in discoteca. Stranamente quando pagavi tu nei tavoli c'era sempre di tutto".

 L'anno successivo è passato al Perugia dove ha subito trovato un ambiente familiare, con un allenatore che gli voleva bene. Ma durante una partita contro la Juventus è successo un evento che ha cambiato radicalmente la sua carriera: "C'era lo stadio pieno. Facciamo una buona partita, io ho fatto una cazzata su una punizione di Davis che mi è passata sotto la pancia e perdemmo 4-3". Il presidente Gaucci lo accusò di essersi venduto la partita e si adirò al punto da metterlo fuori rosa per un anno intero.

 Poi nella stagione 2000, dopo un Fiorentina-Perugia il test antidoping lo trovò positivo alla cocaina: all'epoca il fatto fece scalpore e nacquero dubbi su un possibile scambio di provette per danneggiarlo. Pagotto fu squalificato per due anni: "Sono lunghi, volevo smettere di giocare a calcio perché dicevo forse io sono ancora sbagliato". 

Da quel momento il portiere ha girato diverse squadre, fino a cadere nel vortice della depressione che lo portò a fare uso di cocaina andando incontro alla seconda squalifica, la più dura. "Quella era la parte mia distruttiva, quando le cose non vanno bene. Sono caduto nella tentazione e quindi lì mi ho preso per la seconda volta nel primo antidoping positivo alla cocaina. E devo dirti con grande onestà fu colpa mia, quando io non avevo obiettivi cominciavo a cadere un po' in tentazioni".

 L'ex numero uno del Milan racconta il buco nero nel quale era finito in quegli anni: "È un continuo rincorrere e cercare di tappare un buco. Quell'adrenalina che ero abituato ad avere riuscivo a ottenerla con le vittorie, poi quando mi trovavo in situazioni particolari cominciavo a cadere un po' in depressione. Perché quando tu sei davanti a 80.000 persone la vai a ricercare, quel tipo di emozione, o la trovi in quelle circostanze o la trovi con le sostanze. Se tu compensi l'adrenalina con le sostanze, vuol dire che di base ti manca qualcosa".

Pagotto non è più tornato a giocare e ha dovuto reinventare tutta la sua vita lontano dal campo. Ha fatto tutti i lavori: "Ho dovuto rimboccarmi le maniche. Ho lavorato due anni in Germania dove ho fatto pizzaiolo, il cuoco, il magazziniere. Ho fatto un po' di tutto per cercare di portare a casa qualche soldo".

Adesso è tornato in Italia, a Prato, dove allena i portieri della squadra giovanile, e si prende cura del suo corpo: "Un giorno sì e un giorno no vado al fiume, la temperatura esterna è di circa tre gradi. Faccio una mezz'oretta di respirazioni nudo, riesco a trovare un equilibrio. E poi il bagno freddo e ballo".

La squalifica è ormai alle spalle e l'ex portiere ci tiene a dire qualcosa dopo tutto quello che ha passato: "Però vorrei fare anche un appello, perché se uno sbaglia e non è detto che è sempre quello lì. Sono passati vent'anni ormai. Il mio sogno adesso è quello di allenare in Serie A come allenatore di portieri".


PUBBLICITÀ

Condividi questo contenuto

Lorenzo VallettaLorenzo Valletta
Classe 1997, è il rampollo più giovane della famiglia di AreaNapoli.it. Giornalista pubblicista iscritto all'ODG Campania, ha giocato a calcio a livello agonistico ed è tifosissimo del Napoli.

ANNUNCI SPONSORIZZATI
Guarda suGuarda su YouTube
ANNUNCI SPONSORIZZATI
Ultimissime notizie
Logo Inter Inter24
Logo Roma Roma24
Logo Milan Milan22
Logo Napoli Napoli22
Logo Bologna Bologna21
Logo Juventus Juventus19
Logo Como Como18
Logo Sassuolo Sassuolo16
Logo Lazio Lazio15
Logo Udinese Udinese15
Logo Cremonese Cremonese14
Logo Torino Torino14
Logo Atalanta Atalanta13
Logo Cagliari Cagliari10
Logo Lecce Lecce10
Logo Pisa Pisa9
Logo Parma Parma8
Logo Genoa Genoa7
Logo Verona Verona6
Logo Fiorentina Fiorentina5
Prossima partita del Napoli
NapoliNapoli
AtalantaAtalanta
Napoli-Atalanta, i precedenti
Serie A, sabato 22 novembre alle 20:45
PUBBLICITÀ
Notizie più lette