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Costruzione dal basso dannosa? No, è meglio chiarire. Cosa dicono i numeri

Analizziamo attraverso tattica e dati numerici la famosa costruzione con uscita dal basso. E' importante fare chiarezza su alcuni aspetti fondamentali.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

17/04/2024 19:28 - Campionato
Costruzione dal basso dannosa? No, è meglio chiarire. Cosa dicono i numeri

Tema di grande attualità nel calcio moderno è divenuto quello che vede protagonista la fase di costruzione con uscita dal basso, con utilizzo del portiere, con due scuole principali di pensiero: quella più moderna che la ritiene una opportunità e quella maggiormente conservativa che viceversa la reputa altamente dannosa. Negli ultimi anni con l'evoluzione sempre costante del gioco del calcio si tende a considerare il portiere come ruolo di movimento e a formare profili sempre più abili nei fondamentali di piede e di impostazione, con esercitazioni sempre più intensive a queste  fasi di gioco per poter ricavare una superiorità numerica nella fase di possesso. Tuttavia molteplici sono state le conseguenze negative derivate da questa filosofia, atteso che errori in questa fase da parte dell'estremo difensore risultano spesso capitali, come accaduto nell'ultima sciagurata prova in casa del Napoli contro il Frosinone.


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Partiremo da una premessa: è di certo intellettualmente non onesto criticare per partito preso un qualsivoglia calciatore, ma è altrettanto disdicevole, in maniera diametralmente opposta, tenere manlevato a prescindere un calciatore quando si rende inequivocabilmente responsabile di un errore tecnico decisivo nell'economia di una azione di gioco. Nella  fattispecie, una volta evidenziato come Meret sia degno di lode per il rigore parato a Soulè e che il portiere friulano sia specialista in questa skill (2/3 parati in questa stagione, 9/40 in carriera), non si può in alcun modo giustificare l'errore di lettura,  quindi tattico, e di esecuzione, e quindi tecnico, in occasione del gol del primo pareggio di Cheddira. Non si può incolpare Rrahmani che lo serve male, perché non è così; nè si può sostenere la tesi che essendo Meret mancino è stato messo nelle condizioni peggiori per poter calciare; premesso che a certi livelli, fermo restando il proprio piede forte,  un portiere deve saper calciare con entrambi i piedi, la lettura è stata scellerata. Il  posizionamento in uscita era corretto come vediamo anche nelle lavagne didattiche che spiegano le possibilità di uscita per via centrale e per via laterale. La palla, data la pressione portata per vie centrali dai laziali, doveva andare in uscita laterale dove erano correttamente piazzati ben larghi da una parte Di Lorenzo e dall'altra Mario Rui. D'altronde ricordiamo come una situazione praticamente analoga si era verificata nel corso del primo tempo, con la medesima situazione di gioco, ma con una pressione più blanda quando Meret aveva servito con un lancio diretto per vie centrali Osimhen che si era involato da solo verso la porta a seguito di un tentativo di anticipo andato fuori tempo da parte di Romagnoli.


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La discussione in merito alla opportunità o meno di ostinarsi a voler uscire dal basso è a mio avviso di facile definizione: la discriminante è nelle letture sia delle modalità di pressione avversaria sia di interpretazione del momento della partita. Bisogna saper leggere e fiutare il pericolo per poterne arginare le potenziali conseguenze. Uno studio effettuato lo scorso anno ha evidenziato come mediamente circa 3 volte su 10  attraverso una fase di costruzione dal basso le squadre sono riuscite a guadagnare la metà campo offensiva senza perdere il possesso del pallone giocando una rimessa dal fondo corta  o media e superando la pressione degli avversari; questo ha generato situazioni vantaggiose per la squadra in possesso che si è messa alle spalle diversi difendenti avversari che avevano portato la pressione. Uno degli obiettivi della costruzione dal basso è sicuramente quello di servire i propri giocatori d’attacco nelle migliori condizioni per generare opportunità da rete. Mediamente a seguito di uno sviluppo positivo della costruzione dal basso da rimessa dal fondo nel 26% dei casi si arriva a generare una reale o potenziale occasione da gol intendendo  per tale una situazione offensiva finalizzata mentre per potenziale una situazione in cui la  finalizzazione non è avvenuta ma sono stati creati i presupposti affinché potesse avvenire.

Ma la rimessa dal fondo corta e media quante occasioni da gol concede? Costruire dal basso partendo da palla ferma contro una pressione ultra-offensiva od offensiva si conclude con la perdita del possesso della palla in oltre il 50% dei casi. Circa 5/6 volte su 10 la squadra che ha portato pressione riesce a recuperare il possesso del pallone non permettendo alla squadra che ha giocato la rimessa dal fondo di raggiungere la propria metà campo difensiva. Tuttavia solamente nel 5% dei casi è stata concessa una occasione  reale o potenziale da gol a seguito della perdita del possesso palla durante una rimessa dal fondo giocata corta o media, un dato piuttosto basso, specialmente se rapportato alle occasioni da gol create quando la costruzione dal basso ha avuto esito positivo. Entrambi questi dati danno ulteriore forza nel ricercare con maggiore insistenza una ripresa del gioco corta o media e sviluppare quindi una fase di costruzione dal basso in quanto i benefici risultano essere decisamente maggiori rispetto ai rischi. Infatti superare con palla a  terra una pressione ultra-offensiva od offensiva può portare a generare le condizioni per un attacco in campo aperto, spesso in situazioni di parità numerica con gli avversari costretti a correre indietro verso la propria porta e con profondità da attaccare. Questo permette di mettere i propri giocatori offensivi nelle migliori condizioni per esaltare le proprie qualità e caratteristiche offensive nel tentativo di generare direttamente da situazione di costruzione dal basso delle opportunità da rete che, come vediamo, mediamente avvengono in 2/3 occasioni per ogni 10 costruzioni dal basso che hanno avuto esito positivo.

Riuscire ad effettuare con successo una ripresa del gioco dal fondo corta o media diventa necessario non solo per generare direttamente occasioni da rete ma anche per risalire il campo con il possesso del pallone, mantenendo corto il blocco squadra; diventa quindi anche un soluzione difensiva efficace.

Fonte dati: ("La rimessa dal fondo: una palla "inattiva" di Marco Ievoli anno 2023).


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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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