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Napoli-Frosinone, probabili formazioni e analisi tattica. Due assenze in difesa

Probabili formazioni e analisi tattica di Napoli e Frosinone. Le due squadre di affrontano allo stadio Diego Armando Maradona di Fuorigrotta.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

13/04/2024 19:33 - Campionato
Napoli-Frosinone, probabili formazioni e analisi tattica. Due assenze in difesa

Il Napoli sfida il Frosinone allo stadio Maradona, gara valida per la 32esima giornata del campionato di Serie A 2023-2034. La vittoria di Monza, arrivata grazie a un clamoroso quarto d'ora nel secondo tempo dopo un primo tempo poco convincente, con le reti d'alta scuola di Osimhen, Politano, Zielinski e di rapina di Raspadori, ha restituito sorriso e fiducia agli uomini di Calzona, attesi ad una prova che possa dare finalmente un segnale di continuità raramente arrivato quest'anno. Seppure la scalata ad un posto in Europa sia ad oggi complessa e quella per la Champions assimilabile ad un  miraggio, è lecito attendersi che Kvaratskhelia e compagni non lascino nulla d'intentato, soprattutto in virtù dei punti sanguinosamente lasciati sul campo in partite ampiamente alla portata degli azzurri. Ancora una volta grande segnale del pubblico partenopeo che gremirà gli spalti per sostenere con passione la causa degli azzurri. 


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COME CI ARRIVA IL NAPOLI. Napoli che in casa non vince dal 2-1 alla Juventus e che nelle ultime uscite in casa ha rimediato un pareggio (1-1 col Torino) e una sconfitta (0-3 con l'Atalanta); nel complesso il rendimento a dir poco deficitario al Maradona ha compromesso di fatto una possibile qualificazione per la nuova Champions del prossimo anno. Nel catino di Fuorigrotta i Campioni d'Italia uscenti hanno giocato 15 gare inanellando appena 6 vittorie, 4 pareggi e ben 5 sconfitte, con 20 reti all'attivo e ben 21 al passivo, per un totale di 22 punti ( dodicesimo rendimento interno della Lega ). Clamorosamente  migliore è stato il rendimento esterno del Napoli, il quarto del campionato con 7 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte, ma con 28 reti segnate e 17 subite. In generale va evidenziato come, dall'avvento di Calzona (sei partite ), il Napoli sia sesto in classifica e se consideriamo i punti gettati alle ortiche in casa con il Torino e a Cagliari, poteva essere terzo in questo mini-ciclo dopo Inter e Milan, a pari merito con la Roma di De Rossi, ma con il migliore attacco del torneo in virtù di ben 15 reti messe a segno, alla media di 2,5 a gara. Di contro la difesa viene da una striscia di 12 gare di fila con la porta violata e nella gestione-Calzona non ha ancora terminato una gara con un clean sheet. Per quanto concerne le scelte tecniche del trainer azzurro, pochi sembrano essere i dubbi; con Ngonge appiedato dal Giudice sportivo e Olivera convalescente per le noie all'adduttore, anche i consueti dubbi di formazione sembrano essere fugati; sarà dunque 1-4-3-3, con Meret in porta, linea difensiva a 4 con Di Lorenzo a destra, Rrahmani centrale di destra, Juan Jesus out, Ostigard in vantaggio su Natan per l'altro ruolo di difesa, mentre a sinistra scelta obbligata per Mario Rui; anche il centrocampo, dopo la convincente prova in Brianza, vedrà di fianco al faro Lobotka, a destra Anguissa e a sinistra Zielinski; in avanti Politano riprende il suo posto da titolare a destra, con Kvaratskhelia a sinistra e con il redivivo Osimhen al centro dell'attacco. Poche chance di vedere in campo Traorè in luogo di Zielinski se non a gara inoltrata, stesso discorso per Raspadori che potrebbe subentrare eventualmente a Politano in corso d'opera.


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COME CI ARRIVA IL FROSINONE. Dal 19 Dicembre 2023, data in cui il Frosinone, zeppo di riserve, eliminò proprio il Napoli agli ottavi di Coppa Italia con una sonante vittoria al Maradona per quattro a zero, la squadra dell'ottimo Eusebio Di Francesco è di fatto evaporata. Una serie di risultati negativi che ci raccontano come, a parte la eliminazione subita ai quarti della Coppa nazionale per quattro a zero ad opera della Juventus, nelle successive 15 gare di Campionato i ciociari abbiano conseguito una sola vittoria in casa con il Cagliari datata 21 Gennaio, 4 pareggi e ben 10 sconfitte, risultati che hanno fatto sprofondare il Frosinone da una posizione di classifica relativamente tranquilla al termine del girone  d'andata fino al terz'ultimo posto. Specie in trasferta il rendimento risulta davvero deficitario ed è l'ultimo della Lega con nessuna vittoria, 4 pareggi e 11 sconfitte, 13 gol realizzati e ben 35 subiti (peggiore difesa esterna). A oggi i gialloblu laziali sarebbero retrocessi in B, ma la zona salvezza è distante appena un punticino, ragion per cui è lecito  attendersi una prova gagliarda in quel di Fuorigrotta. La formazione che Di Francesco schiererà vede molti dubbi sia di carattere tecnico che tattico. Uniche certezze le assenze per infortunio di due centrali di difesa, Kalaj e Monterisi, e del terzino destro Oyono, out anche Bonifazi. Per il resto in questa stagione Di Francesco, che in genere utilizza un modello di gioco 1-4-3-3 o 1-4-2-3-1, ha spesso e volentieri utilizzato un sistema alternativo con una difesa a 3 e un modulo 1-3-4-2-1.  Quest'ultimo sistema è quello che ritengo sarà preferito dal tecnico laziale che di fatto consentirà di difendere a 5 con l'abbassamento dei 2 centrocampisti laterali in uno schieramento che in fase di non possesso diventerà un 1-5-4-1. Quindi potremmo vedere Turati in porta, elemento valido tra i pali, molto meno nelle uscite; difesa a 3 formata da Lirola a destra, l'esperto Romagnoli al centro e il granitico Okoli a destra; la linea dei centrocampisti vedrà il veloce Zortea a destra, il duo centrale formato dal capitano Mazzitelli e dall'ottimo Barrenechea,  con Valeri a sinistra; in attacco in appoggio alla punta centrale che dovrebbe essere il mobile e veloce Cheddira, dovrebbero agire ancora una volta a centro-destra il talentuoso Soulè (giocatore che vanta il maggior numero di dribbling tentati in Lega con 191 davanti a Kvaratskhelia con 162) e a centro-sinistra Brescianini. Un possibile ballottaggio potrebbe essere quello tra Valeri e Gelli per un posto da titolare a sinistra e tra Reinier e Brescianini come supporto alla punta centrale.

PROBABILI FORMAZIONI

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Calzona.

FROSINONE (3-4-2-1): Turati; Lirola, Romagnoli, Okoli; Zortea, Mazzitelli, Barrenechea, Valeri; Soulé, Brescianini; Cheddira. All. Di Francesco.

LE CHIAVI TATTICHE

Di Francesco si sta affidando già da un alcune gare alla mobilità e alla velocità di Cheddira, di proprietà del Napoli, per muovere le difese avversarie e creare spazio per gli inserimenti dei trequartisti Brescianini o Reinier e Soulè. Quest'ultimo poi, molto abile nel partire dalla  per accentrarsi rientrando sul suo mancino e concludere, sarà certamente utilizzato dal tecnico laziale per effettuare il consueto movimento tra le linee che tanti danni ha procurato al Napoli in questa stagione. Di Francesco conosce bene questa dinamica e di certo avrà preparato questo movimento per creare pericoli alla linea difensiva partenopea. La lavagna illustra proprio questa dinamica in cui, col Napoli che per sua decisione starà molto alto col baricentro, lo spazio che abbiamo evidenziato alle spalle della linea difensiva, sarà quello che verosimilmente verrà attaccato dai ciociari. Sarà molto importante che Meret, in questa situazione tattica, sia molto alto e vigile nelle letture per coprire eventuali filtranti che dovessero superare la linea.

Il Napoli, fin dall'inizio, dovrà disporsi in aggressione alta, con l'obbiettivo di indirizzare da subito la gara e provare a sbloccarla subito. Fondamentale sarà il ritmo e la intensità del pressing nelle prime fasi per approfittare della ormai conclamata scarsa qualità nella fase  difensiva della squadra di Di Francesco la quale in una sola trasferta di campionato è riuscita  a tenere la propria porta inviolata a Udine nel lontano 2 settembre, vale a dire ben 7 mesi fa. Si gioca alle 15, ed è attesa una giornata di caldo che alla lunga potrebbe essere un fattore determinante dal punto di vista della tenuta atletica, motivo ulteriore per provare a chiudere quanto prima la contesa. La lavagna riproduce una situazione tattica che il Napoli dovrà ripetere spesso, con la pressione forte sui mediani che si abbasseranno per la costruzione dal basso, in particolare Barrenechea.

LE DUE SQUADRE AI RAGGI X

Le consuete metriche che riassumiamo nella tebella di seguito, ci spiegano come siamo di fronte a due compagini con principi di gioco molto simili; questa considerazione viene chiaramente alla luce soprattutto dall'esame dei parametri relativi alla fase di transizione che, anche se in presenza di una cifra tecnica palesemente migliore per i partenopei, evidenziano dati molto vicini, in particolare nelle metriche relative alla fase di pressing e riconquista del pallone. L'indice BDP %, che utilizziamo per misurare la capacità di pressare l'avversario impedendogli azioni d'attacco, fa registrare un 3.80% che colloca il Frosinone al secondo posto nella graduatoria dedicata dietro proprio agli uomini di Calzona con 4.89%. Inoltre l'indice GPE, con il quale misuriamo l'efficienza del pressing nei primi 6 secondi di non possesso, fa registrare un valore pari a 30.31 per i ciociari, terzi in classifica, e 32.09 per il Napoli, secondo in classifica. Di contro il PPDA, indice usato per misurare la capacità di pressare alti calcolando un valore medio di numeri di passaggi concessi prima di effettuare un intervento difensivo vincente (a valori più bassi quindi coincidono livelli migliori di pressione alta) indica che mentre il team di Calzona con un valore di 11.26 primeggia in questa fase di gioco, i laziali con 13.59 risultano tredicesimi. Questi valori, combinati, ci fanno concludere che la squadra laziale, una volta perso il possesso, attua una prima forte pressione per provare la riconquista del pallone, ma in caso di insuccesso si dispone in posizione di blocco basso per difendersi. La fase difensiva è il vero tallone di Achille per Di Francesco che con la media di 1.97 reti subite a partita dispone della diciannovesima difesa della Lega ( peggio ha fatto solo il Sassuolo con 2,06 reti di media subiti a gara), dato figlio di una enorme quantità di conclusioni concesse verso la propria porta, rimasta inviolata solo in 3 occasioni in questa stagione, e di una eccessiva vulnerabilità della propria sedici metri (24.52 tocchi concessi di media in ogni partita, diciottesimo in classifica). In attacco i dati ci raccontano di un Frosinone che non ama tenere palla e che, fedele alla filosofia più cara a Di Francesco, prova a verticalizzare più che a fraseggiare, come si evince dal decimo posto per possesso palla ( 51.05% , Napoli primo con 61.71% ); tuttavia il Frosinone palesa chiare difficoltà a penetrare l'area avversaria ( 19.19 tocchi, tredicesimo contro i 29.39 tocchi a partita del Napoli, primo ) ma anche nell' andare alla conclusione, come ci dice il dato relativo alle conclusioni verso la porta avversaria pari a 11.71 di media a partita, il quindicesimo in graduatoria, a fronte del dato del Napoli pari a 16.97, primo anche in questa classifica. Tuttavia i laziali vantano una percentuale di precisione al tiro  migliore rispetto ai partenopei, 34.20% (quinti) contro 32.30% (decimi).

Infine stuzzica il duello a distanza tra i due fantasisti dribblomani, Kvaratskhelia e Soulè, esemplificazione di come il talento possa nascere anche a latitudini estremamente diverse nel comune denominatore della grande bellezza. Di seguito riportiamo un focus delle skills principali che mostra come i due siano molto vicini per valori nel numero di dribbling tentati a partita, con il georgiano che si lascia preferire come realizzatore ( 10 reti a 6 senza rigori ), e nella metrica relativa agli xG procurati escludendo i calci di rigore ( 10,68 contro 5,26 ). In generale l'indice SPR che è pari a 56 per Kvara e a 57 per Soulè , che indica il valore totale delle performance di un elemento (valori tra 60 e 70 indicano top players come Mbappè e Haaland ) è praticamente uguale considerando anche il maggiore minutaggio dell'argentino (2527 minuti) rispetto a quello del georgiano ( 2245 minuti). Sarà dunque sfida nella sfida.


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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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