Napoli-Atalanta, probabili formazioni. Kvara out, due ipotesi per sostituirlo
Probabili formazioni e analisi tattica di Napoli-Atalanta. La presentazione della gara valida per la 30esima giornata del campionato di Serie A 2023-2024.

Riparte da Fuorigrotta il mini-campionato del Napoli di Calzona, che vedrà la prima delle 9 finali da affrontare contro la forte e scomoda Atalanta di Gasperini. Quello contro la Dea è il primo di 3 scontri diretti da sostenere fino a fine campionato tra le mura amiche, dove arriveranno prossimamente anche la rediviva Roma di De Rossi e il Bologna delle meraviglie di Thiago Motta. Pienone nel Sabato Santo per sostenere l'undici partenopeo che potrebbe essere capitanato simbolicamente dal Juan Jesus all'indomani della sentenza di assoluzione per il fattaccio del Meazza che ha coinvolto il brasiliano e il centrale nerazzurro Acerbi, senza alcuna conseguenza per quest'ultimo. Due squadre distanziate da 2 soli punti in classifica (ma ricordiamo che gli orobici hanno una gara in meno da recuperare contro la Fiorentina) che di fatto si giocano il sesto posto momentaneo in classifica.
COME CI ARRIVA IL NAPOLI. Il Napoli nelle ultime 5 gare di Campionato è imbattuto, reduce dalle 2 vittorie, a Reggio col Sassuolo e in casa con la Juventus e dai 3 pareggi, a Cagliari, in casa con il Torino e a Milano contro l'Inter, una gara che gli uomini di Calzona hanno meritato di pareggiare contro la capolista ma che ha lasciato strascichi importanti legati ai noti fatti di "presunto" razzismo tra Acerbi e Juan Jesus. Inoltre, causa impegni delle Nazionali, solo negli ultimi giorni la squadra si è potuta ritrovare in toto negli elementi tornati dai rispettivi impegni ivi compresa la guida tecnica, sostituita in questa decina di giorni dal suo staff rimasto in quel di Castel Volturno a monitorare gli allenamenti e espletare le funzioni di esercitazione tattica e fisica del team. I pochi dubbi che riguardano le scelte tecniche del coach partenopeo sono legate alle condizioni di Osimhen, il quale come é noto non ha risposto alla convocazione della sua Nazionale svolgendo al Konami Center lavoro differenziato per recuperare da un quasi congenito affaticamento muscolare; ma non poche preoccupazioni destano anche le condizioni di Kvaratskhelia, uscito dal campo nello spareggio per i Campionati Europei contro la Grecia dopo 110 minuti per una contrattura al muscolo adduttore della coscia sinistra la cui gravità andrà attentamente valutata. Ma mentre per il nigeriano sembrano esserci elementi di incoraggiamento nella condizione che lasciano ottimisti per un impiego dall'inizio, per il georgiano tutto lascia presagire ad una assenza anche a titolo precauzionale per evitare che la semplice contrattura possa evolvere negativamente in uno stiramento, con tempi di recupero ben più lunghi. Assenza pesantissima quella del talento georgiano per il quale i numeri parlano chiaro: secondo realizzatore della squadra con 10 centri, quarto per xG in Serie A, primo nella lega per valore aggiunto offensivo, e ancora primo per tiri verso la porta e secondo per tiri nello specchio della porta oltre che secondo per dribbling e primo per tocchi in area avversaria nel nostro Campionato. Numeri che spiegano come senza dubbio la potenza d'urto offensiva del Napoli sia destinata inevitabilmente a scemare senza l'astro di Tbilisi. Alla luce di queste considerazioni Calzona dovrebbe schierare il consueto sistema di gioco 1-4-3-3 con Meret tra i pali, Di Lorenzo a destra, Rrahmani e Juan Jesus difensori centrali, e a sinistra molto probabile l'impiego del riposato Mario Rui rispetto a Olivera reduce dalla Nazionale e soprattutto da un periodo di scarso smalto; in mezzo al campo ai fianchi del metronomo Lobotka, a destra Anguissa e a sinistra Traorè, proveranno ad accompagnare le manovre offensive affidate a destra a Politano, al centro a Osimhen e a sinistra, uno tra Raspadori e Lindstrom, con Kvaratskhelia che difficilmente potrebbe accomodarsi anche solo in panchina.
COME CI ARRIVA L'ATALANTA. L'Atalanta nelle ultime 5 gare di Campionato ha collezionato una sola vittoria (in casa col Sassuolo), 2 sconfitte, quella di Milano con l'Inter per 0 a 4 e l'altra, pesante, in casa nello scontro diretto contro il Bologna, e 2 pareggi importanti, a Milano con il Milan e a Torino contro la Juventus nell'ultima gara disputata. La Dea inizia un autentico tour de force che la porterà a giocare, tra coppe e campionato, ben 9 gare, tutte di grande importanza, nel giro di 29 giorni, praticamente una ogni 3 giorni. Il percorso che inizierà dal Maradona porterà tra l'altro gli orobici a cimentarsi nei 2 turni di andata e ritorno di Coppa Italia con la Fiorentina e nel duplice prestigioso impegno di Europa League contro il Liverpool di Klopp. A Gasperini dunque il compito di ottimizzare le scelte tecniche calibrandole in base anche ai tanti duri impegni. Per Koopmeiners vittima di una contrattura al polpaccio rimediata in nazionale che lo ha visto costretto ad uscire prematuramente dal campo, è molto probabile un recupero pieno, De Ketelaere invece non è stato convocato. Tuttavia al tecnico bergamasco le alternative non mancano di certo, su tutti il jolly Pasalic ma anche la qualità di Miranchuk e la duttilità del brasiliano Ederson, con un'unica certezza, la mentalità e l'approccio aggressivo alla gara. Gasperini per il suo consueto 3-4-2-1 potrebbe affidarsi a Carnesecchi in porta, con linea di difesa a 3 composta al centro da Djimsiti, a centro-destra da Scalvini e a centro-sinistra da Kolasinac, in mezzo al campo dovrebbero agire a destra Holm (ballottaggio con Zappacosta) a centro-destra De Roon e a centro-sinistra Ederson, mentre a sinistra confermatissimo Ruggeri; in avanti il recuperato Koopmeiners in posizione di trequarti destra (in alternativa Pasalic o Miranchuk) e Lookman in quella di trequarti sinistra, e al centro dell'attacco dovrebbe esserci ancora una volta Scamacca (difficile ipotizzare un impiego per El Bilal Tourè).
PROBABILI FORMAZIONI
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Traoré; Politano, Osimhen, Raspadori. All. Calzona
ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi; Scalvini, Djimsiti, Kolasinac; Holm, De Roon, Ederson, Ruggeri; Koopmeiners (Pasalic); Scamacca, Lookman. All. Gasperini
LE CHIAVI TATTICHE
Gli uomini di Gasperini in fase di possesso giocano dal basso senza paura, allargando il gioco sui laterali e cercando di sfogare la manovra sulle fasce, il loro punto forte. Cercano sempre di costruire dal basso, difficile vedere lanci lunghi, anche sotto pressione. Buonissima gestione del pallone, con qualche rischio, ma uscendo quasi sempre palla al piede e sugli esterni, zona meno pericolosa del campo qualora si dovesse perdere il pallone. I loro 2 difensori esterni si allargano molto, facendo scorrere più avanti il braccetto di destra e quello di sinistra. Molto ben distribuiti in ampiezza, dimostrano personalità anche da parte dei difensori che portano palla senza paura quando possibile. La lavagna tattica di seguito dimostra come sia molto interessante il movimento di Djimsiti che abbandona la sua posizione di difensore, andando a giocare da play in mezzo al campo, portando un giocatore in più sulla linea dei centrocampisti e lasciando quella postazione libera al portiere che partecipa attivamente alla fase di possesso. Fondamentale in questa situazione di gioco sarà l'apporto di Osimhen che dovrà schermare il passaggio dal portiere verso Djimsiti o assorbirne il movimento per evitare una situazione di 4 contro 3 a favore degli orobici che si creerebbe in mezzo al campo.
Attenzione poi al marchio di fabbrica del "Gasp", vale a dire il gioco delle coppie in virtù del quale i bergamaschi tendono a creare delle marcature uomo su uomo, cercando di tenere la linea difensiva abbastanza alta. La prima pressione è data dal giocatore più avanzato, in maggior parte dei casi dall’attaccante che aggredisce il portatore di palla. I centrocampisti escono in marcatura, non hanno riferimenti specifici di giocatori avversari, anche se è verosimile pensare che Gasperini darà in consegna Lobotka al tignoso Ederson, stanno molto addosso a chi si trova nella loro zona di competenza seguendoli poi a uomo. Confidano molto nel vincere il duello personale, trovandosi anche spesso piatti, senza scaglionamenti per eventuali coperture, scoprendo spesso la propria zona di rifinitura. Il fine è quello di non far girare verso la porta l'attaccante, ma è spesso anche quello di orientare e forzare l'impostazione avversaria. Probabile che, come illustrato nella lavagna tattica di seguito, Gasperini voglia orientare la costruzione bassa del Napoli lasciando spazio al giocatore riconosciuto come più carente da questo punto di vista, ossia Juan Jesus. Il Napoli, dalla sua parte, potrebbe provare ad approfittare di questo spiccato atteggiamento orientato al duello individuale con l'avversario che rischia spesso di lasciare spazi alle spalle della linea di difesa in caso di duello perso (spazio evidenziato con ombreggiatura).
LE DUE SQUADRE AI RAGGI X
Dalla analisi dei dati relativi alle due squadre potremmo dire che dalla combinazione dei plus di entrambe verrebbe fuori la squadra perfetta. Napoli e Atalanta sono infatti praticamente complementari, come si evince anche dalla tabella che riportiamo di seguito relativa alle principali metriche delle 3 fasi di gioco: fase offensiva, transizione e fase difensiva. In fase offensiva, se gli uomini di Calzona evidenziano una spiccata propensione al possesso palla totale e in trequarti offensiva (Field tilt), alla qualità e alla precisione dei passaggi che portano ad una eccellenza nella quantità di pericoli portati alla porta avversaria (come si evince dai valori di xG, tiri totali e tiri in porta), tutto però a scapito della precisione e dell'efficacia (vedi i dati sulle percentuali di precisione al tiro e di conversione in goal) la gang del Gasp, meno incline al possesso e alla precisione, ma più votata alla verticalizzazione, si lascia preferire senza dubbio per la sua efficacia essendo prima per precisione al tiro con il 38.20% e quarta per percentuale di conversione in goal della produzione offensiva con il 13.08%. Nella fase di transizione questa complementarietà si manifesta ancora di più: molto più brava l'Atalanta nei contrasti (ottava) e nei recuperi (prima) rispetto al Napoli (rispettivamente sedicesimo e diciottesimo); molto più attento e valente l'undici azzurro nei principi di riaggressione e di pressione alta (PPDA secondo, BDP secondo, GPI primo e GPE secondo), principi in cui la Dea non eccelle (PPDA sesta, BDP ottava, GPI dodicesima e GPE nona). Infine in fase difensiva tra le due squadre è l'Atalanta a subire un po' di più, ma con dati comunque molto simili in termini di reti subite, di xGa e di tiri concessi agli avversari. Si evidenzia una discriminante fondamentale ancora una volta laddove si misurano i parametri di efficacia del rendimento degli estremi difensori: mentre infatti Meret con il 67.30% di parate si pone al diciassettesimo posto e con appena 6 clean sheets al quindicesimo, Carnesecchi è artefice di una stagione ottima che lo porta a vantare il 75.20% di parate (settimo) e ben 11 clean sheets (quinto).







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