Il Napoli ha fatto "sparire" la botta tremenda, altro che Diouf e Juanlu Sanchez
La società di Aurelio De Laurentiis è un esempio di gestione virtuoso e nell'emergenza ha saputo cogliere un'occasione di crescita.

A mercato finito gli addetti ai lavori sono alle prese con gli straordinari da griglia scudetto a tutti i costi. Ed è anche giusto così: la valutazione delle rose delle 20 squadre di Serie A contiene il gioco dei pronostici. Il Napoli di Antonio Conte si è rinforzato in termini numerici e di qualità con l'arrivo dei vari De Bruyne, Marianucci, Noa Lang, Beukema, Lucca e Milinkovic-Savic.
Un mercato da 8 pieno, anche 8,5 soprattutto considerando la forza di conservare tutta l'ossatura della squadra che ha vinto lo scudetto appena qualche mese fa. Ancora in rosa, dunque, i vari Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera, Spinazzola, Lobotka, Anguissa, McTominay, Politano e via discorrendo. Mica era scontato accadesse? Le richieste per i vari protagonisti non sono di certo mancate. Eppure sono ancora lì, in maglia azzurra, al loro posto. Poi è arrivata la botta tremenda dopo gli addii di Raspadori e Simeone: l'infortunio di Lukaku.
A quel punto è venuto fuori il grande club capace di far "sparire" quasi tutte le preoccupazioni legittime del tecnico Antonio Conte e dei tifosi. Nessuno ha quasi parlato più del "problema Lukaku", ma quasi tutti si sono concentrati sul nuovo che avanzava. Niente paura, dunque, il danno è stato trasformato in una occasione. E così è arrivato Hojlund con un investimento da 50 milioni di euro. Ed è del tutto evidente che questo stato di cose ha impedito di concludere gli acquisti di Juanlu Sanchez e Diouf (passato all'Inter) per avere in rosa un vice Di Lorenzo e un alter ego di Anguissa. E allora? Allora nessun problema, ci si rimbocca le maniche e si lavora per trovare altre soluzioni.
Conte si è da tempo calato nella realtà Napoli, ha capito quali sono i limiti (figli di una gestione oculata) e farà di necessità virtù come lo scorso anno da gennaio in poi quando dopo l'addio di Kvara si puntò su Okafor (cosa che fece arrabbiare lo stesso Antonio, ma poi ha voltato pagina anche lui smussando altri angoli). Infine è arrivato Elmas, è stato confermato Mazzocchi. A gennaio se ne riparlerà: per ora si troveranno soluzioni tattiche senza piangersi troppo addosso. Un grande club è quello che sa investire, ma che sa anche tenere in ordine i conti. Hojlund è un acquisto del futuro anticipato per necessità. Anticipare un'operazione fa parte di una oculata gestione. Altra cosa è fare debiti aggirando le regole.
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