David, dall'operazione bloccata da Conte al flop con la Juve: possibile svolta a gennaio

In estate si era parlato con insistenza di un possibile approdo di Jonathan David al Napoli, a parametro zero, subito dopo l'operazione che aveva portato Kevin De Bruyne in azzurro. Le indiscrezioni raccontavano di un giocatore entusiasta della destinazione partenopea, pronto a sposare il progetto tecnico di Antonio Conte. Tuttavia, proprio il tecnico salentino avrebbe posto un freno all'operazione, preferendo concentrare le risorse su altri profili.

Il canadese, alla fine, ha scelto la Juventus, ma il suo impatto in bianconero, almeno finora, è stato al di sotto delle aspettative. Arrivato con il pedigree di chi aveva segnato 109 reti in 232 partite in cinque stagioni al Lille, David immaginava un ruolo da titolare inamovibile. La realtà, invece, è ben diversa: sotto la guida di Igor Tudor, l'attaccante viene alternato con Dusan Vlahovic e Lois Openda, due profili che sembrano offrire al tecnico croato soluzioni più funzionali, soprattutto in termini di profondità e presenza fisica.

A pesare sulla partenza lenta dell'ex Lille c'è anche una questione tattica. Tudor insiste con il 3-4-2-1, modulo nel quale David è impiegato da punta centrale, un ruolo che ne limita movimenti e intuizioni. Il canadese, infatti, ha sempre espresso il meglio di sé agendo da seconda punta in un 3-5-2, libero di svariare e dialogare tra le linee.

E, dunque, si stanno alimentando già alcune voci di mercato secondo cui David potrebbe lasciare i bianconeri già a gennaio. Secondo quanto riportato da El Mundo Deportivo, "il Marsiglia avrebbe già sondato il terreno per un eventuale trasferimento a gennaio, consapevole che il canadese potrebbe trovare più spazio altrove. Il club francese, in piena ricostruzione, vede in David una possibile figura chiave per rilanciare il proprio progetto sportivo".

"Ma la posizione della Juventus, almeno per ora, è chiara: nessuna intenzione di privarsi di Jonathan David. Il classe 2000 è considerato un tassello importante per il presente e il futuro, e lo staff tecnico crede che l’inserimento a Torino richiederà fisiologicamente del tempo. Le qualità ci sono, il passato lo dimostra: serve solo pazienza".